“La pietanza non avanza”: nelle mense scolastiche di Torino il cibo non si butta più

Lo spreco di cibo nelle mense scolastiche è un argomento trito e ritrito, di cui si parla da anni, ma che molto spesso ha rischiato di sfociare in una sterile retorica da bar. Oggi qualcosa è cambiato: finalmente nasce un’iniziativa particolare, che dal prossimo gennaio coinvolgerà alcune mense scolastiche di Torino. Grazie al progetto “La pietanza non avanza - Gusta il giusto, dona il resto” il cibo integro che non verrà consumato dai bambini delle scuole verrà donato a chi ne ha bisogno.

Lo spreco di cibo nelle mense scolastiche è un argomento trito e ritrito, di cui si parla da anni, ma che molto spesso ha rischiato di sfociare in una sterile retorica da bar. Oggi qualcosa è cambiato: finalmente nasce un’iniziativa particolare, che dal prossimo gennaio coinvolgerà alcune mense scolastiche di Torino. Grazie al progetto “La pietanza non avanza – Gusta il giusto, dona il resto” il cibo integro che non verrà consumato dai bambini delle scuole verrà donato a chi ne ha bisogno.

L’iniziativa, promossa dalla Regione Piemonte, porterà non solo ad un taglio degli sprechi, che verranno recuperati, ma anche dei rifiuti, che si ridurranno di conseguenza.

La pietanza non avanza” inizierà con il nuovo anno e terminerà alla fine del 2011, coinvolgerà inizialmente solo cinque scuole torinesi (la “Antonelli” di via Vezzolano 20, la “Aurora” in via Cecchi 16, la “Fontana” di via Buniva 19, la “Spinelli” in via San Sebastiano Po 6 e l’istituto “Gozzi” in via Gassino 13) e conterà complessivamente circa 1500 pasti al giorno. I cibi integri che non verranno consumati dai bambini saranno consegnati agli asili notturni Umberto I di Torino, dove verranno distribuiti ai bisognosi.

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Un’iniziativa contro gli sprechi in un momento di crisi – ha commentato Roberto Ravello, assessore regionale all’Ambiente – ma anche un messaggio educativo forte di solidarietà. Ci è sembrato doveroso sostenere questo progetto, con un investimento di circa 40mila euro tra fondi regionali e una piccola parte di finanziamenti Europei. Un percorso, quello che inauguriamo oggi, che ha come obiettivo non solo quello diminuire la quantità di rifiuti prodotti attraverso la diffusione di buone pratiche, ma anche quello di riuscire a trasformare lo spreco in risorsa e sostenere le associazioni che operano a favore di chi si trova in difficoltà”.

Verdiana Amorosi

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