I ricercatori del Laboratorio federale svizzero di prova dei materiali e di ricerca Empa hanno inventato il prototipo di un pigiamino luminoso con lo scopo di sostituire il trattamento in incubatrice.
Un pigiamino che curi l’ittero tra le braccia della madre. Quella particolare colorazione giallastra della pelle e delle sclere degli occhi, provocata da un innalzamento dei valori ematici di bilirubina e che può essere presente su un bimbo appena nato, potrebbe risolversi con un pigiamino luminoso.
A mettere a punto il prototipo ci hanno pensato in uno studio i ricercatori del Laboratorio federale svizzero di prova dei materiali e di ricerca Empa (Eidgenössische Materialprüfungs- und Forschungsanstalt), con lo scopo di sostituire il trattamento in incubatrice. Questo significa che si potrà un giorno risolvere il problema dell’ittero lasciando che i neonati si ritrovino caldi e felici nelle braccia della loro mamma.
L’ittero è una condizione innocua e fisiologica molto frequente nei neonati. Riguarda il 60% dei bambini e fino a 8 bambini su 10 in caso di parto prematuro. La pelle e la sclera assumono una colorazione giallastra e la causa è un eccesso di bilirubina in circolo, che eccede la capacità di smaltimento del fegato. Nella maggior parte dei casi l’ittero neonatale non è assolutamente un pericolo e sparisce definitivamente in maniera naturale o con l’aiuto della fototerapia.
Da soli, nudi e con speciali protezioni per gli occhi, finora, insomma, il processo per guarire dall’ittero non è stato proprio il massimo per i bebè .
È per questo che i ricercatori della divisione Empa hanno migliorato notevolmente la procedura combinando il trattamento con le necessità dei neonati. La squadra, guidata da Luciano Boesel, ha sviluppato i pigiami illuminati per i bambini che trasformano il trattamento in un’esperienza decisamente più rilassante.
Per fare questo, sono stati creati tessuti con fibre ottiche in materiale satinato, del diametro circa 160 micron. I LED a batteria servono come sorgente luminosa per i fili di conduzione della luce. Insieme al filo convenzionale, le fibre ottiche sono intrecciate in un materiale satinato che distribuisce uniformemente l’alimentazione della luce in tutto il tessuto.
“Il prototipo di pigiamino luminoso è ben tollerato dalla pelle e lavabile”, spiega Maike Quandt, autrice principale dello studio sul pigiamino contro l’ittero, che però sembra avere un solo difetto: a luce emessa dal pigiamino è di minore intensità rispetto a 30 microwatt per centimetro quadrato.
“Per la produzione commerciale l’intensità luminosa deve essere aumentata”, afferma la Quandt. Questo dovrebbe richiedere solo l’uso di Led più forti. Insomma, per avere un pigiamino di tutto punto e soprattutto in commercio, probabilmente bisognerà attendere ancora un po’, nel frattempo ricordatevi che l’ittero è soltanto una questione passeggera che non deve destare alcuna preoccupazione.
Germana Carillo