È diventato virale un testo che in pratica vieterebbe di “prelevare” il bambino (quindi minore) dalla scuola se presenta sintomi sospetti.
Il marasma generale è sotto gli occhi di tutti, ovvio. E pure la confusione, fervida mente umana, regna incontrastata. E se credete che non ci potrà mai essere qualcuno che possa essere fermamente convinto che l’autorizzazione a “prelevare” o meno un figlio da scuola passi attraverso Facebook e Whatsapp beh, signori miei, è ora di rivalutare l’homo sapiens in tutte le sue sfaccettature. Roba che manco Cartesio.
Il nocciolo della questione corre sul web (e sui telefonini) oggi alla velocità della luce. Nelle ultime ore sta infatti circolando un’assurda catena a proposito della sintomatologia Covid-19 e di tutto quello che c’è da fare o non fare nella malaugurata ipotesi questa si presenti a scuola di nostro figlio (sempre posto che la scuola ricominci in presenza).
È diventato virale copiare e incollare un testo che in pratica vieterebbe di “prelevare” il bambino (quindi minore) dalla scuola se presenta sintomi sospetti, per portarlo non si sa dove SENZA il consenso del genitore. Il punto sul quale si stanno scagliando le madri di mezza Italia è questo:
E per evitare il TSO obbligatorio secondo quanto sta correndo sul web oggi basta far girare e condividere questo testo qui:
Geni! Posto che si tratterebbe di un reato, posto che copiare e incollare questo post non servirebbe a non farlo prendere se fosse realtà, questa è l’ennesima fake news e che porta solo a generare terrore e sentimenti negativi.
Un uccellino mi ha avvisato che state pubblicando un post nel quale non autorizzate il personale scolastico “o chi che…
Posted by Prof. Guido Saraceni on Tuesday, August 18, 2020
Ancora una volta, poveri noi, c’è bisogno di dirci quanto di pericoloso e quanta idiozia e mancanza di senso critico ci sia attorno a noi e gli ultimi due mesi ci fanno capire che sia ancora più urgente una connessione seria alla realtà e alla cultura.
Il (vero) protocollo del MIUR
Sia chiaro: non è altro che una bufala!
Le linee guida per il ritorno in classe dettate dal Ministero dell’Istruzione parlano chiaro e non prevedono assolutamente la sottrazione degli studenti minori che dovessero avere sintomi di infezione da coronavirus alle proprie famiglie.
“… il CTS sottolinea che la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto”, si legge all’articolo 7.
Il protocollo prevede in sostanza di riconsegnarli quanto prima ai genitori, per portarli a casa e avviare le procedure normali di presa in carico da parte dell’autorità sanitarie competenti.
Ecco il protocollo del MIUR per intero.
Il documento dell’ISS, i 10 passi da seguire in caso di contagio a scuola
In arrivo anche un documento dell’Istituto Superiore di Sanità riportante le Indicazioni per la gestione di casi e focolai da Sars-Cov-2 nelle scuole.
“Questo documento – si legge nella nota dell’ISS – in previsione della prossima riapertura delle scuole (settembre 2020), vuole fornire un supporto operativo ai decisori e agli operatori nel settore scolastico e nei Dipartimenti di Prevenzione che sono a pieno titolo coinvolti nel monitoraggio e nella risposta a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19 nonché nell’attuare strategie di prevenzione a livello comunitario. Al suo interno si forniscono indicazioni pratiche per la gestione di eventuali casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia tramite l’utilizzo di scenari ipotetici, in assenza, per il momento, di modelli previsionali solidi”.
Ecco i 10 punti principali:
- in caso di alunno sintomatico il docente avvisa il referente scolastico per il Covid-19, che chiamerà i genitori
- nel frattempo, il minore viene portato in una stanza di isolamento in compagnia di un adulto con mascherina di protezione
- i genitori portano il ragazzo a casa e avvisano il pediatria di famiglia
- il medico avvisa a sua volta la Asl e viene effettuato il tampone
- in caso di tampone positivo il referente scolastico fornisce alla Asl i nomi di alunni e docenti che sono stati a contatto con il sintomatico 48 ore prima dell’insorgere dei sintomi
- la classe e i docenti saranno messi in quarantena per 14 giorni dal giorno dell’ultimo contatto con l’alunno
- le aule saranno sanificate
- l’alunno risultato positivo al test potrà tornare in classe solo dopo la guarigione ovvero dopo due tamponi negativi a distanza di 24 ore
- se c’è un elevato numero di assenze in una classe (almeno il 30-40%) il referente scolastico deve avvisare la Asl
- se un’intera classe viene posta in quarantena si attiva la didattica a distanza
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