Anche nella scuola primaria ci saranno a disposizione dei bambini degli insegnanti di scienze motorie
Alla scuola primaria, tra le varie materie, vi è anche l’attività fisica o educazione motoria, che però viene svolta comunemente da docenti che magari nel resto del tempo insegnano italiano o matematica. È una delle tante assurdità della scuola pubblica in Italia, a cui ora però sembra verrà messo fine, destinando a questo compito dei veri e propri insegnanti specializzati.
Sembrerebbe scontato che ad insegnare educazione fisica sia una persona esperta, anche se a questa materia nella scuola primaria viene riservata, al momento, una sola ora a settimana. Invece non è così e, a garantire un po’ di movimento ai nostri figli a scuola, è generalmente un maestro o una maestra che nel resto delle ore si occupa di tutt’altro.
Considerate poi che, in alcuni casi, viene addirittura proposta ai genitori un’alternativa a pagamento a quella che dovrebbe essere un’ora destinata all’attività fisica compresa nel programma didattico e dunque garantita e gratuita per tutti.
Una cosa chiaramente assurda, considerando che si potrebbe assumere un insegnante specificatamente dedicato che garantirebbe una maggiore qualità della lezione di educazione fisica e che, tra l’altro, potrebbe essere trasversale a diverse classi.
È da tempo che si parla di un cambiamento in questo senso ma ora sembra che effettivamente sia possibile realizzarlo. A renderlo noto è Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione:
Con il via libera alla Legge di bilancio da parte del Consiglio dei ministri si concretizza finalmente l’introduzione della figura dell’insegnante di scienze motorie per l’attività fisica degli alunni fin dalla scuola primaria.
Nella Legge di Bilancio 2022, infatti, ci sarebbero 30 milioni di euro destinati proprio ad ampliare progetti sportivi per le quarte e quinte elementari e per assumere i nuovi docenti di motoria.
Il cambiamento, però, come ha spiegato Sasso sarà graduale:
A partire dall’anno scolastico 2022/23, dunque, i bambini delle quinte classi avranno la possibilità di praticare attività fisica a scuola insieme a docenti appositamente formati e specializzati, in possesso di un bagaglio di conoscenze tali da garantire un’adeguata offerta didattica. Dall’anno successivo toccherà anche agli alunni delle quarte e così via, fino a estendere la norma a tutti gli studenti della scuola primaria. L’educazione motoria, non va dimenticato, rappresenta uno strumento fondamentale per incidere in modo virtuoso sullo studio, sulla socialità, sull’autodisciplina. Altro aspetto decisivo, il nostro sistema educativo darà l’opportunità di praticare sport anche a quei bambini le cui famiglie non sono in grado di sostenere spese per le attività extrascolastiche: un passo in avanti importantissimo verso un’istruzione sempre più equa ed inclusiva.
Una buona notizia per tutte quelle mamme e quei papà che proprio in questi giorni si stanno battendo nelle proprie scuole affinché i bambini abbiano accesso alle palestre (alcune sono ancora chiuse post covid, per lavori di ristrutturazione o addirittura inagibili) e possano fare attività fisica degnamente almeno per quell’ora stabilita dal programma.
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Fonte: Scuola Informa / Orizzonte Scuola
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