Germana Carillo Un uomo ha totalizzato più di 14 milioni di visualizzazioni per un video che, in Norvegia, mostra circa una dozzina di bambini che dormono all’aperto nei loro passeggini a temperature gelide. In realtà la singolare abitudine in alcuni Paesi del Nord di far dormire per un po' i bambini all'esterno c'è davvero grazie ai benefici che ne scaturiscono
©TikTok
Lui è un tiktoker di appena 22 anni e la sua breve clip di una settimana fa ha fatto il giro del web, complice l’atto considerato insolito e sciagurato dai più: lasciare i bimbi al gelo. Nel carrozzino.
Una pratica molto più che usuale in molti Paesi del Nord, ma che puntualmente scatena opinioni contrastanti: è giusto o no lasciare i bambini a fare un pisolino da soli in condizioni di freddo estremo?
Un altro giorno in Norvegia, un altro gruppo di bambini lasciati soli al freddo, dice l’uomo nella clip. Guarda quanti ce ne sono, ha continuato mentre mostrava un mucchio di carrozzine allineate.
Ma è davvero così scellerata come pratica? No, e della “nanna sotto zero” ne abbiamo parlato anche tante volte.
Si tratta, da queste parti, di una abitudine che risale addirittura agli anni ’20, quando il pediatra Arvo Ylppö contribuì a ridurre gli alti tassi di mortalità in Finlandia raccomandando alle madri proprio di far dormire i bambini all’esterno, anche con temperature tra i -10° e i -15°. La temperatura bassa e la luce del sole avrebbero scongiurato il rachitismo, migliorato la circolazione del sangue e aumentato l’immunità ai batteri.
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Tutto ciò trova riscontro in uno studio dell’Università di Oulu, secondo cui i bambini dormirebbero meglio all’aria aperta e il riposino sarebbe tre volte più lungo di quello in casa. In più, la temperatura esterna ideale sarebbe di -5°C.
L’unica raccomandazione rimarrebbe in ogni caso quella di assicurarsi che il bambino sia ben coperto e protetto dal vento, dalla pioggia e dagli insetti e che abbia vestiti di lana quando la temperatura scende al di sotto dello zero.
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