Una disciplina molto severa in casa, fatta anche di punizioni fisiche, espone i bambini a un rischio maggiore di sviluppare problemi di salute mentale duraturi
Gli inglesi la chiamano “hostile parenting”, quella “genitorialità ostile” fatta di dura disciplina fisica e controllo eccessivo che quasi raddoppia il rischio per i figli di sviluppare sintomi di salute mentale.
È quanto afferma uno studio (non il primo in materia) della Cambridge University e dell’University College di Dublino e pubblicato sulla rivista medica Epidemiology and Psychiatric Sciences, per cui anche lo “stile” genitoriale, ma non solo, modella la salute mentale dei bambini (cui si aggiungono altri fattori, come il genere, la salute fisica e lo stato socio-economico).
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La ricerca è stata condotta su oltre 7.500 bambini in Irlanda dai 9 mesi fino ai 9 anni e il risultato è stato chiaro: i bambini esposti a genitori “ostili” all’età di tre anni avevano una probabilità 1,5 volte maggiore rispetto ai loro coetanei di avere salute mentale qualificata come “ad alto rischio” all’età di nove anni.
Lo studio
I ricercatori hanno utilizzato i dati di 7.507 partecipanti allo studio longitudinale “Growing up in Ireland” su bambini e giovani e hanno tracciato i sintomi della salute mentale dei bambini all’età di tre, cinque e nove anni. Hanno studiato sia i sintomi di salute mentale interiorizzanti (come l’ansia e il ritiro sociale) sia i sintomi di esternalizzazione (come il comportamento impulsivo e aggressivo e l’iperattività).
Circa il 10% dei bambini è risultato essere in una fascia ad alto rischio per problemi di salute mentale. I bambini che hanno sperimentato genitori ostili avevano molte più probabilità di rientrare in questo gruppo.
Ma cosa è la genitorialità ostile? Lo studio la definisce come quella che comporta frequenti trattamenti e disciplina severi e può essere fisica o psicologica. Può, per esempio, comprendere l’abitudine di:
- gridare regolarmente ai bambini
- infliggere punizioni fisiche di routine
- isolare i bambini quando si comportano male
- danneggiare la loro autostima
- punire i bambini in modo imprevedibile a seconda dell’umore del genitore
È importante sottolineare che lo studio chiarisce che lo stile genitoriale non determina completamente i risultati sulla salute mentale. La salute mentale dei bambini è modellata da molteplici fattori di rischio, tra cui il genere, la salute fisica e lo stato socio-economico.
I ricercatori sostengono, tuttavia, che i professionisti della salute mentale, gli insegnanti e altri professionisti dovrebbero essere attenti alla potenziale influenza dei genitori su un bambino che mostra segni di cattiva salute mentale. Aggiungono che un sostegno extra per i genitori di bambini che sono già considerati a rischio potrebbe aiutare a prevenire lo sviluppo di questi problemi.
Il fatto che un bambino su 10 fosse nella categoria ad alto rischio per problemi di salute mentale è motivo di preoccupazione e dovremmo essere consapevoli del ruolo che i genitori possono svolgere in questo. Non stiamo suggerendo per un momento che i genitori non debbano stabilire limiti precisi per il comportamento dei loro figli, ma è difficile giustificare una frequente dura disciplina, date le implicazioni per la salute mentale, spiega Ioannis Katsantonis, ricercatore di dottorato presso la Facoltà di Educazione dell’Università di Cambridge.
I risultati
I ricercatori hanno scoperto che, sulla base delle traiettorie lungo le quali i loro sintomi di salute mentale si sono sviluppati tra i tre e i nove anni, i bambini rientravano in tre grandi categorie. La maggior parte (83,5%) era a basso rischio, con bassi punteggi dei sintomi internalizzanti ed esternalizzanti all’età di tre anni che poi sono diminuiti o sono rimasti stabili. Alcuni (6,43%) erano a rischio lieve, con punteggi iniziali elevati che diminuivano nel tempo, ma rimanevano superiori rispetto al primo gruppo. Il restante 10,07% era ad alto rischio, con punteggi iniziali elevati che aumentavano all’età di nove anni.
La genitorialità ostile ha aumentato le possibilità di un bambino di essere nella categoria ad alto rischio di 1,5 volte e nella categoria di rischio lieve di 1,6 volte, all’età di nove anni.
Precedenti ricerche avevano già evidenziato come le punizioni fisiche, ma anche le umiliazioni, aumentino il rischio di problematiche comportamentali come ribellione, aggressività, rifiuto delle regole, cattiveria e arroganza. E non solo, le punizioni corporali hanno tutte le probabilità di promuover nei bambini comportamenti violenti, aggressivi e asociali, anche con i compagni di scuola e i coetanei.
Cosa fare dunque? Fare un passo indietro e contare fino a 10 e, se si riesce a captare la necessità, chiedere anche l’aiuto di un esperto.
Fonte: Epidemiology and Psychiatric Sciences
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