Giochi, letture e lezioni per i bambini dei campi profughi. A insegnarli ai piccoli è stata quella che è stata definita all'unanimità l'insegnante più brava del mondo, la maestra palestinese Hanan Al Hroub il cui motto è 'No alla violenza'
Giochi, letture e lezioni per i bambini dei campi profughi. A insegnarli ai piccoli è stata quella che è stata definita all’unanimità l’insegnante più brava del mondo, la maestra palestinese Hanan Al Hroub il cui motto è ‘No alla violenza’.
Si è infatti tenuta ieri a Dubai la cerimonia di premiazione del Global Teacher Prize, il cosiddetto Nobel per l’insegnamento, istituito dalla no-profit Varkey Foundation per premiare gli insegnanti migliori, capaci di ispirare i propri studenti e di spalancare i loro orizzonti. Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento, oltre ad un assegno da un milione di dollari, è stata la maestra palestinese Hanan Al Hroub.
Alla cerimonia hanno preso parte personaggi del mondo della politica e dello spettacolo, da Tony Blair a Salma Hayek, e numerosi sono stati anche gli interventi via video, come quello dell’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e del principe William di Inghilterra. Ma il momento più emozionante della serata è stato quando, con un videomessaggio, Papa Francesco ha annunciato il nome del vincitore, la maestra quarantatreenne Hanan Al Hroub.
Hanan Al Hroub è cresciuta in un campo profughi di Betlemme, in Palestina. Un giorno, mentre i suoi figli stavano tornando a casa da scuola, hanno assistito ad una sparatoria in strada, nel corso della quale il loro papà è rimasto ferito: la scena li ha profondamente traumatizzati, tanto da influenzare in modo evidente e duraturo i loro atteggiamenti e il loro rendimento scolastico.
L’episodio ha portato Hanan Al Hroub a comprendere che i bambini che vivono in un contesto permeato dalla violenza, qual è appunto la Palestina, hanno bisogno di essere seguiti in modo diverso, particolare ed eccezionale.
Dapprima, ha iniziato ad elaborare dei giochi di ruolo in cui coinvolgere i suoi figli e i loro amichetti, in modo da aiutarli a superare il trauma; quindi, a fronte dei notevoli miglioramenti ottenuti con i suoi bambini, ha deciso di convertire il suo titolo di studio in un diploma per insegnare alle elementari, dedicandosi anima e corpo alla scuola e adottando, in classe, gli stessi metodi che aveva adottato in famiglia.
Il suo motto è “No alla violenza” e viene veicolato soprattutto attraverso i giochi, le letture e l’esempio: Hanan Al Hroub cerca di instaurare con i suoi allievi un rapporto di fiducia, basato sul rispetto, sull’onestà e sull’affetto e li incoraggia a lavorare insieme, a collaborare e a fidarsi l’uno dell’altro.
Il suo approccio non trascura, ovviamente, l’alfabetizzazione e l’invito alla lettura, con un angolo della classe interamente dedicato ai libri, in cui i bambini possono trovare storie che parlano loro di pace, di solidarietà, di rispetto, di cooperazione. E i comportamenti positivi vengono premiati con piccoli benefici. Il messaggio che l’insegnante si propone di trasmettere ai suoi allievi è che conoscenza ed educazione sono le uniche armi di cui un essere umano può (e deve) disporre.
Il suo metodo ha portato ad un calo dei comportamenti violenti tra le pareti scolastiche, tanto da attirare l’attenzione dei colleghi: Hanan Al Hroub è stata invitata ad tenere seminari in cui illustra le strategie che mette in campo con i suoi allievi e ha anche scritto un libro, We play and learn, raccontando la sua esperienza. Numerosi insegnanti, anche al di fuori della sua scuola, hanno iniziato a seguire il suo esempio, riprendendone lo stile di insegnamento.
Per vincere il Global Teacher Prize, che le è stato consegnato dalle mani dell’attore premio Oscar Matthew McConaughey, Hanan Al Hroub ha battuto l’agguerrita concorrenza di circa ottomila insegnanti provenienti da tutto il mondo.
La vittoria le è valsa un assegno da un milione di dollari e il titolo di Ambasciatrice per la Varkey Foundation, che la porterà a prendere parte a convegni e seminari in giro per il mondo, raccontando la sua storia e spiegando il suo metodo.
Tuttavia, la condizione posta dalla Varkey affinché il denaro venga effettivamente devoluto è che l’insegnante vincitore continui a lavorare in classe per almeno cinque anni dopo la consegna del premio, in modo che il suo lavoro con i bambini non venga compromesso.
Lisa Vagnozzi
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