Un nuovo studio pilota conferma la pericolosità del glifosato come interferente endocrino. Il 95% delle donne in gravidanza ce l’ha nel corpo e ha effetti androgeni sulle neonate
Ogni giorno parliamo di glifosato, pesticidi e interferenti endocrini. La situazione è davvero grave e l’esposizione precoce a queste sostanze, già a partire dalla gravidanza, potrebbe incidere sulla salute dei bambini. Un nuovo studio pilota ha evidenziato la capacità del controverso erbicida di alterare il sistema endocrino.
Quanti danni sta facendo il glifosato, all’ambiente e alla nostra salute. Ve ne parliamo da tanto e ancora non conosciamo tutte le sfaccettature di questo problema. La ricerca però va avanti e oggi è c’è una nuova, pesante, evidenza scientifica che riguarda l’ormai tristemente noto e onnipresente erbicida.
Già precedenti indagini avevano suggerito un possibile effetto di alterazione endocrina del glifosato. Ipotesi ora avvalorata dallo studio pilota condotto su 94 coppie madre-bambino (45 femmine e 49 maschi) che facevano parte del TIDES (The Infant Development and the Environment Study), ricerca che monitora l’esposizione prenatale a sostanze chimiche che agiscono come interferenti endocrini.
Il team di ricercatori italo-americani, tra cui Fiorella Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini, ha raccolto per ogni neonato due misurazioni dopo la nascita: le distanze anopenile (AGD-AP) e anoscrotale (AGD-AS) per i maschi e le distanze anoclitorale (AGD-AC) e anovulvare (AGD-AF) per le femmine.
Sulle madri, invece, sono stati analizzati i livelli di glifosato e del suo prodotto di degradazione AMPA (acido amminometilfosfonico) presenti nei campioni di urina del secondo trimestre di gravidanza.
Già un primo dato è davvero sconfortante: glifosato e Ampa sono stati rilevati nel 95% e nel 93% dei campioni, ovvero praticamente tutte le mamme erano state esposte al pesticida.
Come questo ha influito sui loro bambini? Le analisi hanno mostrato una correlazione tra maggiori livelli di glifosato nelle urine e un anomalo allungamento della distanza anogenitale nelle neonate. Nei neonati maschi invece, non si è registrato alcun cambiamento. E questo, a detta dello studio, suggerisce una maggiore sensibilità del sesso femminile nei confronti del glifosato in quanto interferente endocrino con effetti androgeni.
Lo studio sarà pubblicato integralmente sul numero di luglio di Environmental Pollution ed è solo l’ultimo di una lunga serie di analisi scientifiche che hanno mostrato gli effetti nocivi di un’esposizione al glifosato già durante la gravidanza.
A questo proposito leggi anche:
- Glifosato e pesticidi in gravidanza aumentano il rischio nei bambini di sviluppare la leucemia acuta
- Glifosato: confermati danni in gravidanza. E sarebbe presente nel 90% delle donne incinte
- Il glifosato fa male alle donne in gravidanza e va eliminato, parola dei ginecologi
- Un aborto ogni quattro donne incinte: la città in cui il glifosato uccide chi non è nato
Fonte: Science Direct
Leggi anche: