Una tonnellata di emissioni di CO2 risparmiate ogni giorno. E' questo il positivo bilancio della produzione degli eco-pannolini Wip rispetto ai prodotti tradizionali usa e getta. Il calcolo della cosiddetta Carbon Foot Print è stato effettuato dal Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio dell'Università degli Studi di Milano Bicocca che, in collaborazione con la danese Ecopeople, è riuscita a quantificare l'impronta ecologica di un pannolino considerandolo nell'ottica del suo intero ciclo di vita.
Una tonnellata di emissioni di CO2 risparmiate ogni giorno. È questo il positivo bilancio della produzione degli eco-pannolini Wip rispetto ai prodotti tradizionali usa e getta. Il calcolo della cosiddetta Carbon Foot Print è stato effettuato dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell‘Università degli Studi di Milano Bicocca che, in collaborazione con la danese Ecopeople, è riuscita a quantificare l’impronta ecologica di un pannolino considerandolo nell’ottica del suo intero ciclo di vita.
Dall’analisi emerge come il principale fattore che influisce nell’impronta di carbonio di un pannolino monouso sia costituito dal consumo di energia nel sito produttivo (2,62 kg CO2 eq/ a prodotto) e solo in misura minore dal suo trasporto, che generalmente rappresenta uno degli aspetti più impattanti nel ciclo di vita dei prodotti.
Utilizzando energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili, in particolare da idroelettrico e geotermico, fornita da Enel Green Power nonché esclusivamente materie prime bio, Wip è riuscita a ridurre il suo carboon footprint proprio in questa fase di produzione passando da 0,11 kg CO2 eq/pannolino a 0,09 kg CO2, dato che, moltiplicato per una produzione giornaliera di 50.000 pannolini, porta il risparmio ad una tonnellata di emissioni in meno in un solo giorno lavorativo.
Generalmente un pannolino monouso tradizionale è composto per il 50% da derivati del petrolio non biodegradabili e per il restante da cellulosa ricavata da alberi. I pannolini Wip, invece utilizzano bioplastiche e cotone biologico riuscendo così a ridurre le emissioni di CO2 eq di 240 t/anno (considerando 5 giorni lavorativi/settimana per 12 mesi).
In particolare, Wip ha utilizzato, per la prima volta al mondo, derivati da biopolimeri come il PLA e Mater-Bi, in combinazioni differenti a seconda della loro applicazione nei vari prodotti igienici monouso realizzati, primo fra tutti il pannolino per bambini Naturaè che rappresenta il pannolino monouso “con il più alto indice di biodegradabilità al mondo – mediamente pari almeno all’80%”.
Ma non è tutto perché WIP prevede di approfondire l’analisi dell’impatto ambientale dei suoi prodotti attraverso uno studio che non consideri solo l’impronta di carbonio, ma anche altri aspetti cruciali come la biodegradbilità/compostabilità delle materie prime, la produzione e il riciclo di rifiuti oltre che ai materiali per l’imballaggio dei prodotti. Inoltre è in progetto l’installazione di un impianto fotovoltaico sullo stabilimento in grado di coprire circa 30% del fabbisogno energetico della fabbrica.
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