Dove vorreste far crescere i vostri bambini? Se siete anche voi tra quel 78% degli italiani che sognano per l'educazione dei propri figli un ambiente semplice, naturale e familiare che permetta di stare a contatto con la natura e consumare pasti o merende genuine, la risposta è semplice: in un Agriasilo!
Dove vorreste far crescere i vostri bambini? Se siete anche voi tra quel 78% degli italiani che sognano per l’educazione dei propri figli un ambiente semplice, naturale e familiare che permetta di stare a contatto con la natura e consumare pasti o merende genuine, la risposta è semplice: in un Agriasilo!
Secondo un’indagine Coldiretti presentata ieri in occasione di “Far crescere il futuro”, 3 genitori su 4 sognano di poter far crescere i propri bimbi in quello che rappresenta oggi “la più rivoluzionaria innovazione nei processi formativi e di crescita del talento introdotta in Italia”.
Gli agriasili, come abbiamo già avuto modo di vedere, sono frutto dell’intraprendenza di giovani imprenditrici agricole che hanno deciso di trasformare le proprie fattorie in asili grazie alle nuove normative. Gli agrisili si stanno diffondendo un po’ in tutta Italia e sono ormai un centinaio le iniziative in cantiere, molte delle quali si sono già trasformate in realtà, soprattutto al nord Italia e in particolare in Piemonte, Veneto, Trentino e Friuli.
“Gli agriasilo sono una testimonianza del carattere fortemente innovativo e multifunzionale delle imprese al femminile, che sono arrivate oggi a rappresentare il 40 per cento dell’agricoltura italiana – spiega Adriana Bucco, delegata nazionale di Coldiretti Donne Impresa – grazie anche alla capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell’ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura, che permette, come in questo caso, di rispondere a una precisa richiesta dei cittadini”.
Solitamente questi progetti sono sviluppati nelle campagne e nelle zone limitrofe alle grandi metropoli, contribuendo così al problema della carenza di strutture e asili in città. Dall’indagine risulta, poi, che i genitori non sono nient’affatto soddisfatti dell’attuale offerta di nidi e scuole materne. Tanto più che solo un bimbo su dieci (il 12%) riesce ad accedere ad un asilo nido comunale. Come rileva la Coldiretti, infatti, in Italia sono attivi poco più di tremila asili nido comunali con circa 130mila posti disponibili che riescono a coprire in città solo il 17% del fabbisogno . In tale contesto quindi l’agriasilo punta a colmare il vuoto offrendo servizi di qualità a prezzi competitivi. Con in più, il valore aggiunto di poter far crescere il proprio bambino all’aria aperta (caratteristica del servizio apprezzata dall’80% delle famiglie), a contatto diretto con la natura (76%) , con gli animali (51%) e con la certezza di mangiare cibi locali e di stagione (67%). Queste infatti le 4 risposte “più gettonate” nell’indagine svolta sui motivi che spingerebbero i genitori a scegliere un agriasilo.
“Si tratta di una concreta dimostrazione della grande modernità dell’attività agricola nella società contemporanea dove si avverte forte la necessità di ricostruire un rapporto con il mondo reale che è un patrimonio delle nostre imprese che sono impegnate a farlo conoscere anche con l’offerta di servizi innovativi resi possibili dalle nuove leggi sulla multifunzionalità”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
Di contro, il principale ostacolo indicato dai genitori è rappresentato dalle distanze: il 67% degli italiani non è infatti disposto a percorrere un tragitto che duri più di 20 minuti.
Agrinido e Agriasilo
Ma cosa si intende esattamente con il termine agriasilo? Esattamente come accade per i tradizionali asili, anche qui vale la suddivisione in base all’età dei bimbi: fino a tre anni di età si parla di agrinido, mentre l’agriasilo coinvolge i piccoli dai tre ai sei anni. Il numero di bambini che compongono le classi viene fissato, in base alla normativa vigente, tenendo conto della metratura dei locali e il più delle volte si tratta di piccole “classi” che permettono di fornire un’attenzione più mirata ai singoli bambini durante le varie attività quotidiane.
Metodo educativo e attività didattiche
Alla base di queste strutture c’è l’obiettivo di avvicinare i bambini all’ambiente rurale facendoli interagire quotidianamente con l’elemento natura. Ed è così che l’attività didattica spazia dalla coltivazione all’allevamento, all’educazione alimentare. Altro elemento portante del metodo educativo che differenza gli agriasilo dalle tradizionali strutture di città è l’applicazione della pet therapy e l’attivazione dell’orto sensoriale per “insegnare il senso del tempo e della pazienza per la capacità di ascolto”.
Dall’aromaterapia alla fitoterapia, dal teatro ai laboratori di riciclo creativo, negli agriasilo le esperienze che vengono offerte ai piccoli studenti rappresentano una vera e propria “palestra verde” in grado di formarli sotto diversi punti di vista a partire dalle esperienze pratiche, dallo sviluppo motorio e cognitivo che privilegia l’uso delle mani. Fare il pane, conoscere la filiera del farro, coltivare l’orto, i laboratori didattici sono tanti e ovviamente variano a seconda dell’attività produttiva della singola azienda in cui ci si trova.
Attività ludiche proposte ai bambini in campagna negli agriasili
Ecco alcuni esempi di giochi che vengono proposti ai bambini negli agriasili forniti dalla Coldiretti:
- Con frutta e verdura: disegnano usando colori ricavati dalle bucce e dalla polpa degli ortaggi; seminano l’orto; imparano a riconoscere le piante aromatiche toccandole e annusandole;
- Con l’uva: costruiscono un grappolo utilizzando il sughero; pigiano le uve per far uscire il mosto;
- Con grano e altri cereali: preparano i panini, li fanno cuocere e li riportano a casa; costruiscono strumenti musicali utilizzando i diversi semi;
- Con il miele: imitano il lavoro delle api realizzando palline di polline di diverso materiale; preparano dolci a base di miele;
- Con gli animali: scoprono cosa mangiano i vari animali, portano loro il cibo e danno il latte col biberon ai vitellini; imparano a riconoscere e imitare i versi degli animali;
- La volpe e le galline: un bimbo fa la volpe e gli altri le galline. Quando queste escono dal recinto la volpe deve riuscire a toccarne una. Se ce la fa la gallina “catturata” diviene volpe a sua volta e il gioco ricomincia;
- Vola vola la piuma: l’educatore lancia in aria due piume e i bambini, divisi in due squadre, devono cercare soffiando di impedire che la piuma cada a terra;
- Il gioco dei girasoli: i bambini disegnano un grande sole di cartone e si rannicchiano poi a terra imitando i girasoli. Quando il sole viene sollevato dall’educatore i bambini si alzano seguendone il movimento.