Produrre energia elettrica con le giostre e le altalene. In alcuni paesi dell'Africa, studiare è un lusso. Ed è per questo che una ong, la Empower Playgrounds, ha offerto ai piccoli un modo per giocare producendo al tempo stesso energia
Produrre energia elettrica con le giostre e le altalene. In alcuni paesi dell’Africa, studiare è un lusso. Ed è per questo che una ong, la Empower Playgrounds, ha offerto ai piccoli un modo per giocare producendo al tempo stesso energia.
Siamo in Ghana. Qui i bambini delle zone rurali non hanno la possibilità di studiare quando il sole tramonta. La maggior parte di loro non ha accesso all’elettricità a casa e nei villaggi. Senza la luce per studiare la sera, meno del 10% dei bambini riesce ad andare al liceo.
Ma giocando si può offrire loro una nuova possibilità. Lo assicura Empower Playgrounds, con uno speciale sistema in grado di trasformare il gioco in energia elettrica.
Si chiama “EPI Merry-go-rounds” ed è una piattaforma che permette ai bambini di giocare, spingendo a turno questa sorta di ruota.
Ad essa sono collegate delle speciali turbine con cavi sotterranei in grado di trasformare il movimento dei bambini in corrente. Quest’ultima, a sua volta, ha il compito ricaricare delle lampade LED a batteria. Lo stesso sistema vale anche per le altalene.
Ogni bambino può portare una lanterna con se dopo il gioco, avendo così la luce a disposizione per studiare.
Ed è quanto è accaduto sull’isola di Pediatorkope, dove fuori da una scuola sono state installate le speciali altalene e le giostrine corredate di turbine per ricaricare le lampade. Merry-go-round utilizza quindi la fonte rinnovabile derivata dai giochi dei bambini della scuola per generare elettricità trasportabile, offrendo agli studenti maggiori possibilità di superare gli esami di accesso al liceo, che in Ghana sono molto severi.
La Energizer Battery Corporation ha sviluppato e attualmente fornisce le lanterne “intelligenti” a LED utilizzati nei sistemi di EPI. Progettata con questo scopo, la lampada ha una batteria interna all’idruro di nichel (NIMH) in grado di fornire più di 40 ore di luce intensa.
Il chip all’interno di ogni lanterna gestisce in maniera efficiente la ricarica della batteria. La vita complessiva del dispositivo supera i 5 anni.
Ma non è ancora finita qui. Un pannello fotovoltaico completa il tutto, producendo l’energia necessaria a prevenire lo scaricamento della batteria durante le pause scolastiche.
Grazie all’iniziativa, Empower Playgrounds ha portato l’energia elettrica in 40 scuole del Ghana, aiutando 10.000 bambini. All’attivo ha 2,2 milioni di ore di luce. È in corso anche un progetto pilota che serve una comunità di 2.000 persone.
Una valida alternativa contro le pericolose lampade al cherosene.
Francesca Mancuso
Foto: Empowerplaygrounds
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