Più di 2 bambini ogni giorno, in Italia, sono vittime di violenza sessuale. Oltre 950 minori in un anno sono costretti a subire questo orribile abuso. Nella Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze che si celebra oggi 11 ottobre, Terres des Hommes presenta il Dossier Indifesa.
Più di 2 bambini ogni giorno, in Italia, sono vittime di violenza sessuale. Oltre 950 minori in un anno sono costretti a subire questo orribile abuso. Nella Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze che si celebra oggi 11 ottobre, Terres des Hommes presenta il Dossier Indifesa.
La violenza su bambine e ragazze è ancora una triste realtà ed è la seconda causa di morte tra i 10 e 18 anni. Dalla scuola al lavoro e perfino nell’ambiente domestico, i numeri sono drammatici.
“Le bambine sono l’83% delle vittime di violenze sessuali aggravate, l’82% dei minori entrati nel giro della produzione di materiale pornografico, il 78% delle vittime di corruzione di minorenne, ovvero bambine al di sotto dei 14 anni forzate ad assistere ad atti sessuali”, si legge nel Dossier.
Nella fotografia che ci rimanda questa sesta edizione, i diritti delle bambine e delle ragazze continuano ad essere negati: scuola, istruzione, diritto all’integrità fisica e psichica, alla salute riproduttiva, alla libera scelta e a progetti migratori non violenti e non di sfruttamento.
In alcuni settori e in alcune aree geografiche ci sono miglioramenti, ma essi non riescono a invertire il trend. I matrimoni precoci sono in diminuzione in percentuale ma non in termini assoluti. Perché ogni anno sono almeno 15 milioni le spose bambine e 70mila quelle che muoiono durante la gravidanza.
Colpisce poi, il dato degli omicidi volontari consumati. Secondo Indifesa sono:
“Più che raddoppiati in un anno (da 13 a 21 minori vittime), il 62% era una bambina o adolescente. Avvenimenti tragici che il più delle volte si inseriscono nella drammatica sequela dei femminicidi”.
In cima c’è la violenza domestica è causa della maggioranza dei reati contro i minori: nel 2016 sono state ben 1.618 le vittime di maltrattamento in famiglia, per il 51% femmine, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Cresciuto del 23% il numero di vittime minori di abuso di mezzi di correzione o disciplina (266 nel 2016), ossia di botte fino ad andare in ospedale e arrivare a denuncia.
Ma chi pensa che ad essere segnati da queste realtà siano solo i paesi poveri o colpiti dalle guerre si sbaglia di grosso. La violenza di genere è in crescita anche nell’Occidente: in Italia, nel 2016, si è registrato un + 6% rispetto al 2015 facendo raggiungere un numero di vittime di reati mai così alto in 10 anni.
“L’Osservatorio Indifesa conferma come nel nostro Paese ci sia bisogno di un cambio radicale nella prevenzione della violenza contro le bambine. Serve un impegno sempre maggiore del governo per trovare fondi per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere che orienti gli interventi sia in Italia che nei Paesi in via di sviluppo, ma diventa sempre più importante anche costituire alleanze ampie. Solo così si potrà dare reale attuazione al piano di contrasto della violenza e delle discriminazioni di genere varato dalle Nazioni Unite”, – dichiara Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes.
Sesta Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze
Oggi in tutti i comuni che hanno aderito al Manifesto #indifesa per una città a misura delle bambine, si svolgeranno iniziative per promuovere azioni efficaci per il monitoraggio, la prevenzione e il contrasto della violenza e degli stereotipi di genere, ma anche interventi concreti per sensibilizzare i propri cittadini, specie i più piccoli, su sexting, bullismo e cyberbullismo.
Per rendere visibile questo impegno i Comuni aderenti esporranno uno striscione arancione, colore che è, da anni, il colore scelto da Terre des Hommes e dalle Nazioni Unite per dire NO alla violenza di genere.
Quello dei matrimoni precoci rimane una piaga sociale:
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Alla #OrangeRevolution possono partecipare anche i privati cittadini, da soli o in gruppo, che condividono questi valori. Basta postare l’11 ottobre sul proprio profilo Facebook, Twitter o Instagram un oggetto, uno slogan, una foto o un selfie dal tocco arancione usando gli hashtag #Indifesa #OrangeRevolution.
Dominella Trunfio