Giocare con le bambole aiuta i bambini a parlare dei pensieri e delle emozioni degli altri

Il secondo lavoro dell’Università di Cardiff focalizzato sull’osservazione dei comportamenti e dell’emotività dei bimbi durante i giochi

Giocare con le bambole aiuta i bambini a parlare agli altri dei propri pensieri, sentimenti e emozioni. Questo è il risultato di un nuovo studio condotto dall’Università di Cardiff dal pool si scienziati guidati dalla neuroscienziata Sarah Gerson.

Sono stati osservati i comportamenti di 33 tra bambine e bambini, dai 4 agli 8 anni, ai quali erano stati forniti sia bambole che altri tipi di giocattoli con i quali interagire spontaneamente. L’équipe degli esperti aveva dotato i piccoli di uno speciale cappuccio con tecnologia di neuroimaging che consente di evidenziare le aree cerebrali coinvolte durante i giochi.

Le evidenze dello studio sull’emotività dei bambini

Lo studio ha rilevato come i bambini erano maggiormente propensi a parlare ad alta voce esternando emozioni e pensieri, il cosiddetto linguaggio di stato interno, quando giocavano con le bambole, rispetto a quando erano presi da attività creative di altro tipo, anche su tablet. Nel primo caso erano anche propensi a parlare alle bambole in seconda persona, mentre nel secondo caso parlavano allo schermo del computer usando la terza persona. Questo suggerisce che i giochi utili a stimolare l’immaginazione, dalle bambole ai pelouche fino agli amici inventati, possono aiutare lo sviluppo delle abilità sociali e l’emotività.

La ricerca sull’empatia

Un risultato che avvalora quanto già evidenziato e pubblicato nel 2020 dallo stesso poll di scienziati, concentrati sullo studio di possibili vantaggi del gioco con le bambole per lo sviluppo cerebrale infantile con l’attenzione dell’attività delle regioni deputate all’elaborazione delle informazioni sociali. Anche in quel caso erano stati osservati i comportamenti di 42 bambini – 20 maschi e 22 femmine – di età compresa tra i 4 e gli 8 anni. Quando erano intenti a interagire con le bambole nei bambini si attivava il solco temporale superiore, associato all’elaborazione ad esempio dell’empatia, la stessa area coinvolta anche quando i bambini giocavano da soli.

C’è da dire che entrambi gli studi sono stati realizzati grazie alla partnership tra la Mattel e il Centro per le scienze dello sviluppo umano dell’Università di Cardiff ma parliamo comunque di pubblicazioni avvalorate dal King’s College e apparse su importanti riviste come Developmental Science.

L’emotività dei più giovani al centro di diversi studi

Il tema dell’emotività tra i più giovani, anche se di diverse fasce d’età, è al centro di diversi studi. I ricercatori di Harvard hanno completato una ricerca importante e ha rilevato che l’esplosione della pandemia, nel 61% dei casi, ha avuto un impatto negativo sullo sviluppo socio-emotivo del più piccoli. Il gioco delle bambole è quindi consigliato per l’impatto positivo particolarmente utile in questo momento storico. Quello realizzato dall’Università di San Diego ha invece osservato che gli adolescenti erano più felici quando trascorrono la maggior parte del tempo lontano dagli schermi per dedicarsi ad altri tipi di attività ricreative, dal disegno alla lettura di un libro.

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FONTI: Università di Cardiff; Frontiers in Human neuroscience; Saul Zaentz Early Education Initiative; Università di San Diego

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