La gabbia per neonati, una strana invenzione brevettata nel 1922 per permettere ai più piccoli di prendere una boccata d’aria fresca

La gabbia per neonati è il termine usato per indicare il sistema che permetteva, intorno agli anni 20 del 900, ai bambini e neonati di prendere aria fresca. Ma a cosa serviva questa gabbia? Scopriamolo insieme

Probabilmente ricorderete Michael Jackson che, per presentare suo figlio, lo mise fuori dal balcone di un albergo; uno scandalo interplanetario che fece del Re del Pop un potenziale aguzzino di bambini.

Leggendo il resto di questo articolo, potresti pensare che in realtà usasse una tecnica raccomandata dai medici negli anni ’30 e ’40: appendere i bambini all’aria aperta in una gabbia appesa al balcone per i genitori che vivevano in un appartamento, consentiva loro di rafforzare il sistema immunitario.

Nel 1922 fu addirittura depositato un brevetto commerciale per le “gabbie per bambini”.

Fu il dottor Luther Emmett Holt che, verso la fine del XIX secolo, consigliò ai suoi pazienti di esporre i neonati all’aria fresca, ad esempio posizionando il lettino del bambino vicino a una finestra aperta.

Per alcuni genitori sembra che questo non sia bastato, infatti, a New York una giovane madre inesperta, Eleanor Roosevelt, preferì appendere una gabbia di rete metallica al parapetto della sua finestra e farvi scivolare dentro la figlia Anna, sospesa così in aria affinché potesse fare i suoi sonnellini quotidiani.

Un vicino premuroso e scioccato aveva minacciato di denunciarla, così che Eleanor aveva rimosso la gabbia.

Tuttavia, questo sistema di “aria condizionata” per i neonati veniva effettivamente utilizzato a Londra negli anni ’30, e le gabbie venivano distribuite anche ai residenti che non avevano un giardino.

Questi sistemi, poi, furono definitivamente abbandonati negli anni 40. La storia non dice se questa tecnica abbia causato vittime e speriamo che non sia così, ma ammettiamo che avevano idee folli anche nel ‘900.

Per scoprirne di più, guarda il video sotto:

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Ti potrebbe interessare:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook