Importante conoscere il fototipo dei nostri bambini per proteggerli al meglio dal sole valutando anche il rischio di carenza di vitamina D
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Conoscere il fototipo dei nostri figli è molto importante soprattutto d’estate quando dobbiamo proteggere al meglio la loro pelle dai raggi solari.
Per fototipo cutaneo si intende una scala di valori che suddivide la popolazione in base alla carnagione e alla capacità di non scottarsi e di abbronzarsi. In pratica, a variare in ognuno di noi è la quantità di melanina della cute, utile a conoscere le reazioni alla radiazione solare e il tipo di abbronzatura che si può ottenere.
I fototipi vanno da I a VI e quelli più bassi (I, II, III) devono stare particolarmente attenti utilizzando fattori di protezione più elevati.
Ma qual è il fototipo di nostro figlio?
A spiegare molto bene la “questione” fototipi è la pediatra Carla Tomasini in un post su Facebook.
I fototipi
Il fototipo I è il più chiaro e ha pochissima melanina. Si tratta di bambini dai capelli biondi o rossi e gli occhi chiari che tendono a scottarsi e non si abbronzano mai.
Al polo opposto c’è il fototipo VI che è il bambino dalla carnagione molto scura e ricco in melanina. I suoi occhi sono scuri e i capelli neri. Non si scotta mai e si abbronza subito e al meglio. Il problema che spesso si sottovaluta, però, è che anche questi bambini, apparentemente più resistenti al sole, subiscono i danni a lungo termine dei raggi dannosi.
Tra il fototipo I e il VI ci sono tutte le sfumature del caso ma, indipendentemente da questo, ogni bambino va protetto al meglio dal sole, utilizzando una crema solare con protezione alta ed evitando l’esposizione nelle ore più calde della giornata.
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Come spiega la pediatra:
La cute del bambino è più sottile e delicata di quella dell’adulto e anche per i bimbi più scuri che non si scottano, si accumulano i danni delle radiazioni come l’invecchiamento cutaneo e l’aumento del rischio di tumori alla pelle.
Le creme migliori, anche a detta della pediatra, sono quelle con filtri di tipo “fisico”, più pastose che riflettono la luce e non penetrano nella pelle.
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Ricordate che la protezione solare va utilizzata sempre, anche in montagna, dove si sta più alti e la radiazione è più forte.
Fototipo e vitamina D
Ma, al di là delle possibili scottature, dell’abbronzatura e di scegliere una crema solare adatta al proprio fototipo, c’è un altro discorso di fondamentale importanza e riguarda la vitamina D.
La capacità di sintesi del nostro corpo varia e, al contrario di quello che si potrebbe pensare, sono proprio coloro che hanno un fototipo alto, ossia le persone con carnagione più scura, a rischiare maggiormente una carenza.
Come ha spiegato la pediatra Carla Tomasini:
Ricordo inoltre un dato importante rispetto al fototipo: più è scuro, minore è la produzione di vitamina D a parità di latitudine. Ecco il motivo per cui i bambini con fototipo scuro in Italia dovrebbero sempre valutare l’integrazione di vitamina D e individualizzare il dosaggio insieme al proprio pediatra.
L’estate, comunque, è il momento migliore per fare il pieno di vitamina D, approfittiamone stando al sole ma in sicurezza. Non si rischia, infatti, come spesso si crede, una carenza di vitamina D per l’uso della crema solare. (Leggi anche: Stare al sole con la crema solare blocca davvero la vitamina D?)
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