I figli di genitori dello stesso sesso hanno meno problemi psicologici di quelli delle coppie etero: lo studio che rompe i tabù (e farà discutere)

Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che l’orientamento sessuale dei genitori non influisce sullo sviluppo dei figli. Anzi, i figli di coppie omosessuali hanno un numero significativamente inferiore di problemi psicologici rispetto a quelli con genitori eterosessuali

Secondo un nuovo studio, l’orientamento sessuale dei genitori non è un fattore rilevante nello sviluppo dei bambini. A sostenerlo è un team internazionale di ricercatori che ha condotto la prima revisione sistematica che ha esaminato i bambini con genitori dello stesso sesso.

Ha infatti scoperto che i figli con genitori appartenenti a minoranze sessuali se la cavano altrettanto bene, se non meglio, di quelli di coppie eterosessuali, con buona pace di chi è contro il matrimonio egualitario e l’adozione.

Le famiglie appartenenti a minoranze sessuali hanno risultati migliori in alcuni ambiti

Il numero di bambini in famiglie con genitori lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer è aumentato negli ultimi anni. Nel 2018 uno studio ha stimato che negli Stati Uniti ci sono 114.000 coppie dello stesso sesso che crescono bambini. Tuttavia, la loro genitorialità continua a essere un argomento controverso per molte persone in tutto il mondo.

Studi precedenti suggerivano che i bambini cresciuti da genitori lesbiche e gay non hanno esiti negativi rispetto agli altri bambini, anzi, in alcuni ambiti sono migliori. Tuttavia, altri studi hanno mostrato risultati contraddittori, secondo i quali i bambini potrebbero avere risultati peggiori nello sviluppo, ad esempio per quanto riguarda la salute.

Per questo motivo, nel nuovo studio, i ricercatori hanno effettuato una revisione sistematica, ovvero un’analisi degli studi per vedere come si sommano tutti i dati. Gli autori hanno spiegato:

Contrariamente a molte preoccupazioni, la nostra revisione ha rilevato che la maggior parte dei risultati familiari è simile tra questi due tipi di famiglia. Non solo: le famiglie appartenenti a minoranze sessuali hanno risultati addirittura migliori in alcuni ambiti, come l’adattamento psicologico dei bambini e le relazioni figlio-genitore.

Meno problemi psicologici

I ricercatori hanno analizzato 34 studi pubblicati tra il 1989 e il 2002 da Paesi in cui le relazioni tra persone dello stesso sesso sono legali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito ed Europa. Questi studi hanno confrontato lo sviluppo dei bambini cresciuti da genitori eterosessuali con quelli cresciuti da genitori lesbiche, gay, bisessuali, queer e transgender.

I bambini in età prescolare con genitori appartenenti a minoranze sessuali sono risultati avere un numero significativamente inferiore di problemi psicologici rispetto a quelli con genitori eterosessuali, anche se non è stata riscontrata alcuna differenza tra i bambini più grandi.

Anche per quanto riguarda altri parametri, come il funzionamento della famiglia e la soddisfazione delle relazioni di coppia, i ricercatori non hanno riscontrato differenze. Anzi, secondo i ricercatori crescere con genitori appartenenti a minoranze sessuali può persino “conferire alcuni vantaggi ai bambini”.

Più tolleranza nei confronti della diversità

Tendono a essere infatti “più tolleranti nei confronti della diversità e più attenti ai bambini più piccoli” e l’esplorazione dell’identità di genere e sessuale “può effettivamente migliorare la capacità dei bambini di avere successo e prosperare in una serie di contesti”.

Non mancano tuttavia i rischi associati all’essere membro di una famiglia di minoranza sessuale, come “stigma e scarso sostegno sociale”. Per questo hanno invitato i responsabili politici a lavorare per migliorare tali risultati familiari.

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