Dai rifiuti nasce il giardino. E tutto per salvare la barriera corallina e la pesca in Indonesia. Così un gruppo di giovanissimi studenti ha progettato l'eco-giardino. La loro iniziativa è stata premiata dalle Nazioni Unite, attraverso il Programma Ambiente (Unep). Ancora una volta, la spinta al cambiamento in chiave green viene dai giovanissimi
Dai rifiuti nasce il giardino. E tutto per salvare la barriera corallina e la pesca in Indonesia. Così un gruppo di giovanissimi studenti ha progettato l’eco-giardino. La loro iniziativa è stata premiata dalle Nazioni Unite, attraverso il Programma Ambiente (Unep). Ancora una volta, la spinta al cambiamento in chiave green viene dai giovanissimi.
Nell’ambito del Volvo Adventure First Prize, il primo premio da 10.000 dollari è stato conquistato dall’Ecogarden Club, della Senior High School No. 1 di Sumbawa Besar, in Indonesia. Scoprendo che i rifiuti marini e non solo stavano danneggiando le barriere coralline della loro isola, un importante habitat per alcune specie ittiche commerciali, i ragazzi hanno pensato ad un modo per contrastare questo problema. Con la diminuzione del numero dei pesci, infatti le barche dei pescatori della zona erano da tempo costrette a percorrere lunghe distanze in mare, contro le intemperie.
Quale soluzione migliore se non quella di trovare il modo di trasformare i rifiuti in ricchezza e cibo? Così, si sono messi all’opera cominciando a raccogliere i rifiuti organici dispersi in mare, utilizzandoli per il compost. È nato così l‘ecogarden che fornisce “cibo sostenibile” alle comunità locali di pescatori. Il giardino è aperto al pubblico, così gli abitanti dell’isola possono imparare le tecniche di orticoltura grazie agli studenti, e coltivare e vendere il proprio cibo.
Naomi Poulton, Vice Direttore della Divisione dell’UNEP per la comunicazione ha commentato: “Questi giovani, entusiasti, energici hanno suggerito un cambiamento” offrendo “una fonte di cibo alternativa e sostenibile per le loro comunità”. I loro eco-giardini, prosegue, garantiranno la sicurezza alimentare dando al tempo stesso un approccio creativo alla gestione delle risorse naturali: “Il progetto vincente affronta una serie di sfide ambientali, compresi gli eventi meteorologici estremi, la pesca eccessiva e i rifiuti marini e ha portato alla riuscita iniziativa all’insegna dello sviluppo sostenibile che può essere facilmente replicata in tutta la comunità locale, e oltre“, ha concluso.
Oltre ai giovani indonesiani, ad essere saliti sul podio del concorso dedicato ai giovani dai 13 ai 16 anni, sono stati gli studenti della Newland House School, Twickenham, nel Regno Unito, per il loro progetto di ricerca volto a capire il legame tra la pressione dei pneumatici e le emissioni di carburante. A loro è andato il secondo premio, pari a 6.000 dollari.
Al terzo posto gli studenti della Camden Hills Regional High School degli Stati Uniti, che si sono aggiudicati 4.000 dollari grazie alla raccolta fondi (516.000 dollari) per realizzare una turbina eolica per alimentare la propria scuola con energia pulita. La turbina oggi fornisce il 10 per cento del fabbisogno energetico della scuola, ma gli studenti sperano di arrivare al 20 per cento entro i prossimi cinque anni.
Nel complesso, hanno partecipato al premio oltre 400 squadre di giovani. A dimostrazione che i piccoli arrivano spesso prima dei grandi.
Francesca Mancuso
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