Dopo i pannolini lavabili, ecco che a soccorrere la pipì dei nostri neonati ora ci pensa anche la carta igienica riutilizzabile.
Dagli intimissimi rettangolini bianchi o colorati, coi fumetti o addirittura col sudoku, infatti, in gabinetto si può passare alla carta igienica che ama Madre Terra ancor più di quella riciclata.
Era ora. Considerando che la ricerca di quei cento piani di morbidezza si traduce nell’abbattimento delle foreste del Nord America, soprattutto del Canada. Si calcola che il 98% della carta igienica usata negli Stati Uniti, che, non mi meraviglia, sono il maggior consumatore mondiale del prodotto, è fatto con polpa di cellulosa ricavata dagli alberi abbattuti di fresco. Il 40% degli europei, dei latino-americani, degli asiatici, invece, che forse hanno culettini più coriacei, si adattano volentieri anche al rotolo in carta riciclata.
E torniamo alla carta igienica per bimbi. La novità arriva proprio da una società americana, la Wallypop, già esperta in pannolini e abbigliamento ecosostenibile.
Fatta esclusivamente di panno, la “Reusable Toilet Wipes” è soffice e confortevole, offre tutti i comfort del triplo strato e non richiede l’abbattimento di nessun albero. Fun and Funky Variety, Understated o Juvenile Variety, la casa produttrice assicura una gran varietà di colori e fantasie per rallegrare il magico momento della visita al bagno.
Ma come si utilizza la carta igienica lavabile? Certo a fare la differenza è se a dover spazzolare via è l’ultima goccia di pipì o, sì insomma, l’aromatica pupù dell’infante di casa. Nel primo caso, dopo averla utilizzata come un normale pezzetto di carta igienica, è semplice: basta gettare il succitato oggetto in un qualsiasi contenitore in attesa del lavaggio.
E in quanto a pupù? Bisogna prestare più attenzione, perché germi e batteri sono decisamente più in agguato. E allora, gli americani consigliano: scrolla, gratta via la cacchetta e sbatti di nuovo. Poi i panni così utilizzati si accumulano, magari anche con i pannolini lavabili, in una borsa apposita (la Wallypop commercializza anche quelle) e si butta tutto in lavatrice appena possibile, separatamente dal resto della biancheria in acqua calda e possibilmente con metodi bioecologici.