Diciamolo una volta per tutte: il barattolo della calma (calming Jar) NON è Montessori

Il barattolo della calma spopola in ogni dove. Ma non è una "bacchetta magica" e, soprattutto, non è "Montessori". Possiamo costruirlo e proporlo, a patto che si sia ben informati su cosa sia necessario fare per educare un bambino a conoscere e gestire le proprie emozioni

Il barattolo della calma, conosciuto con il nome inglese di calming jar, continua a spopolare tra genitori, psicoterapeuti, educatrici e, soprattutto, siti di informazione e blog più o meno seri. Viene presentato sempre come materiale montessoriano, o nel migliore dei casi “di ispirazione montessoriana”. 

Pubblicizzato come uno strumento miracoloso per calmare i bambini, rischia di rivelarsi un vero e proprio boomerang se utilizzato male ed in maniera errata per aiutare i piccoli nella regolazione delle proprie emozioni. E, soprattutto, non è affatto Montessori.

BARATTOLO DELLA CALMA, DI COSA SI TRATTA

Parliamo di un semplice barattolo in vetro che viene riempito con una miscela di acqua colorata e colla con brillantini colorati fluttuanti. Il movimento ipnotico dei brillantini aiuterebbe i bimbi a calmarsi.

COSA NON VA BENE

Diciamolo chiaramente e subito: non è una bacchetta magica che può funzionare senza un intervento di chi si occupa di aiutare il bambino a capire e gestire le emozioni che prova.

È inoltre errata la definizione “barattolo della calma Montessori” che spopola sul web (e, ahinoi, anche nei nidi ormai).

Il barattolo della calma, infatti, non è un materiale montessoriano.

Nessuna attività che “suggerisca” semplicemente di proiettare un sentimento su un oggetto può definirsi montessoriana.

COSA ANDREBBE FATTO?

Si può usare il barattolo (ne abbiamo parlato anche noi in tempi non sospetti quando ancora non era una moda dilagante scopiazzare cose senza capirle o conoscerle).

Ma allo stesso tempo bisogna invitare il bambino ad esprimersi e a riflettere sull’emozione provata, su come si sente e discuterne poi insieme.

Purtroppo ormai è di moda fa etichettare qualsiasi cosa come “Montessori” per acchiappare click o far presa sui genitori.

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