Dall'Olanda, ecco una soluzione che promette di rivoluzionare i reparti maternità degli ospedali: una particolare culla che si attacca alla sponda del letto della neomamma, in modo da facilitare al massimo il contatto tra mamma e neonato nelle primissime ore dopo il parto e favorire il buon avvio dell'allattamento al seno.
Dall’Olanda, ecco una soluzione che promette di rivoluzionare i reparti maternità degli ospedali: una particolare culla che si attacca alla sponda del letto della neomamma, in modo da facilitare al massimo il contatto tra mamma e neonato nelle primissime ore dopo il parto e favorire il buon avvio dell’allattamento al seno.
Moltissimi ospedali si concentrano soprattutto sui momenti del travaglio e del parto, prestando invece poca attenzione a quanto accade nelle ore che seguono la nascita di un bambino. Ad esempio, sono ancora numerose le strutture che non prevedono il rooming-in, costringendo madre e bimbo a separazioni innaturali e più o meno lunghe durante tutta la durata della degenza, e quelle che lo prevedono troppo spesso abbandonano la madre a se stessa, senza offrirle un vero supporto per impostare al meglio sia la cura del neonato che l’allattamento al seno.
Tale deficit è evidente soprattutto nei casi in cui la mamma abbia difficoltà a muoversi, magari per la presenza di numerosi punti di sutura o come conseguenza di un parte cesareo: le culle posizionate ad una certa distanza dal letto rendono molto difficile l’accudimento del neonato e, senza l’intervento del personale ospedaliero, gestire un bambino, dovendosi alzare più volte per raggiungerlo e sollevarlo, può diventare una missione particolarmente complicata. E, come è noto, dolore fisico, fatica, sfiducia e stanchezza possono compromettere il buon avvio dell’allattamento al seno.
Per ovviare a tali difficoltà, un ospedale olandese, il Gelderse Vallei di Ede, una cittadina a sud di Utrecht, ha introdotto nel suo reparto maternità un nuovo tipo di culla che, attaccata direttamente ad un lato del letto della mamma, come fosse una sua piccola propaggine, favorisce il contatto tra la mamma e il neonato nelle primissime ore di vita di quest’ultimo, facilitando non poco sia la cura del bambino che la gestione dell’allattamento.
“Madre e figlio sono quindi vicini tra loro e possono toccarsi, senza l’intervento del personale ospedaliero.” – si spiega sul sito del Gelderse Vallei – “L’allattamento al seno è più semplice, perché il bambino si trova accanto alla mamma. Soprattutto nel caso di un taglio cesareo, con la madre che può avere problemi a muoversi per alcuni giorni, questo tipo di culla offre grandi vantaggi.”
Una soluzione che, nella sua semplicità e praticità, si rivela anche molto intelligente e che potrebbe aiutare tante neomamme a vivere con maggiore serenità le prime, meravigliose ore di vita dei loro bambini. E, rendendo le puerpere più autonome, potrebbe facilitare anche il lavoro del personale ospedaliero.
Chissà che qualche ospedale italiano non decida di prendere spunto…
Lisa Vagnozzi
Photo Credits: Ziekenhuis Gelderse Vallei
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