Grande paura per i piccoli studenti e gli insegnati di una scuola di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, dove una parete divisoria è improvvisamente crollata. Un forte boato e macerie tra le urla. Cinque bambini e un insegnante sono lievemente feriti perché colpiti dai calcinacci.
Grande paura per i piccoli studenti e gli insegnati di una scuola di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, dove una parete divisoria è improvvisamente crollata. Un forte boato e macerie tra le urla. Cinque bambini e un insegnante sono lievemente feriti perché colpiti dai calcinacci.
Si è sfiorata la tragedia all’interno dell’istituto comprensivo “Tenente De Rosa” dove la parete in calcestruzzo cellulare è crollata. Fortunatamente nessun ferito grave, solo qualche contusione e lievi escoriazioni. Nel crollo è rimasta ferita alla testa e alla spalla anche un’insegnante di sostegno al quarto mese di gravidanza.
Ancora sconosciuto il motivo del crollo avvenuto nell’ultimo giorno di scuola prima della lunga pausa pasquale.
Nella scuola che affaccia su corso Umberto I sono intervenuti immediatamente carabinieri, vigili del fuoco e i soccorritori del 118. Adesso si indaga sulla modalità dell’incidente: la parete era stata realizzata in calcestruzzo cellulare, un materiale leggero e preconfezionato ed era divisoria con un’altra aula. Nello specifico la parete era tra una terza e quarta classe situate al primo piano.
Scuole sicure? Al sud 3 su 4 costruite in zone sismiche
L’incidente non può non rimandare alla mente il dossier Ecosistema scuola di Legambiente in cui emerge una situazione preoccupante dal punto di vista della sicurezza. Secondo l’associazione, al sud 3 scuole su 4 sono in area a rischio sismico. In Sicilia la situazione peggiore: quasi il 98,4% delle scuole.
I dati sulle certificazioni poi ci restituiscono un risultato poco rassicurante, non solo per le percentuali di edifici a norma, ma soprattutto perché non si rileva un significativo passo in avanti rispetto a cinque anni fa. Solo il 42,2% degli edifici risulta essere dotato di certificato di prevenzione incendi, il 60,4% di agibilità, il 53,7% di collaudo statico, il 54,2% di scale di sicurezza, l’83,3% di impianti elettrici a norma.
Fa eccezione il certificato antincendio con una crescita di 6 punti percentuali, un trend che qualora si mantenesse costante nel tempo porterebbe tutti gli edifici ad esserne in possesso solo fra circa 50 anni.
Sul piano della manutenzione e degli investimenti? Gli edifici in cui sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai sono il 20,7%, quelli dove si sono eseguiti interventi di messa in sicurezza il 7,7%.
La Liguria dove sono stati effettuati i maggiori controlli (64,5%), in Valle D’Aosta in nessuna scuola. Ancora i dati regionali affermano il forte divario esistente tra le varie regione italiane: in Trentino Alto Adige solo lo 0,9% di edifici necessita di interventi di manutenzione urgenti mentre in Calabria ben l’82,3%.
La spesa media a edificio scolastico per la manutenzione straordinaria in Trentino Alto Adige è di € 47.154, in Abruzzo di € 2.339; per la manutenzione ordinaria in Toscana la spesa media è di € 18.562 mentre in Abruzzo di soli € 1.076.
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Dominella Trunfio