Durante l'estate è più che mai importante prenderci cura della pelle dei bambini, soprattutto per proteggerli dai raggi solari. Ecco tutto quello che c'è da sapere per difenderli al meglio al mare, in piscina ma anche al parco
Il sole fa bene o fa male? Quando, quanto e come i bambini (anche quelli sotto i due anni) dovrebbero prenderlo? A tutte queste domande rispondono gli esperti dell’ospedale Bambino Gesu di Roma che, in primis, ricordano un concetto fondamentale:
Innanzitutto è importante sottolineare che il sole fa bene alla pelle. Però, come per tutte le cose, è necessario seguire delle regole.
I bambini andrebbero esposti al sole in maniera differente a seconda del fototipo e dell’età, ma vi sono anche delle regole generali che possono andare bene per tutti. Per non sbagliare dovremmo:
- esporre i bambini la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio solo dopo le 17.00
- nel caso di piccoli sotto i 2 anni di età, l’orario pomeridiano va posticipato alle 18 o meglio 18.30
- utilizzare sempre una crema a protezione solare altissima: +50
- riapplicare la crema massimo ogni 2 ore e dopo ogni bagno
- non far dormire mai il bambino sotto il sole
- non esporsi per molte ore di seguito ma aumentare progressivamente la durata dell’esposizione di 15-30 minuti al giorno
- consultare il dermatologo per avere consigli specifici nel caso di bambini affetti da patologie cutanee o associate a fotosensibilità
- la sera il bambino va ben idratato, perché il sole – ma anche la salsedine se si sta al mare – tendono a seccare la pelle
Importante ricordare anche che:
- mettere il bambino sotto l’ombrellone non lo protegge dal sole
- se in spiaggia il bambino non è rosso non vuol dire che non si stia scottando (il rossore può comparire la sera o addirittura la mattina seguente, se non si sono rispettate le regole soprariportate)
- non va mai applicata una crema curativa o idratante finché si è esposti al sole. Molti di questi prodotti, infatti, sono fotosensibilizzanti e possono creare reazioni avverse sulla pelle
Gli esperti del Bambin Gesù sfatano inoltre il mito che con la crema solare i bambini (ma anche gli adulti) non si abbronzano:
Molti genitori temono che il loro bimbo rimanga bianco e non si abbronzi. Non è così. Una protezione molto alta impedisce le ustioni e consente un’abbronzatura graduale, progressiva e più duratura nel tempo. E anche più bella. Evita le spellature e le desquamazioni, che generalmente rendono la tintarella a chiazze e meno omogenea.
Insomma, nell’utilizzare correttamente la crema solare, esponendosi solo negli orari giusti c’è tutto da guadagnare, anche in quanto a tintarella.
La pelle va sempre protetta per evitare tutti i rischi di un’esposizione scorretta che vanno dalle scottature alle ustioni, dall’invecchiamento alla comparsa di veri e propri tumori. E le buone abitudini iniziano nell’infanzia:
È importante che tutta la pelle venga protetta. E che tale protezione venga iniziata fin dall’età pediatrica, perché l’invecchiamento è dovuto a un accumulo, negli anni, di un’esposizione non adeguata.
Le creme solari migliori
I bambini generalmente non amano farsi spalmare la crema solare ma, come avrete capito, è fondamentale farlo e in un precedente articolo vi avevamo svelato un trucco che potrebbe aiutarvi nell’ardua sfida di proteggerli dal sole. Leggi anche: Mettere la crema solare ai bambini non è mai stato così semplice grazie a questa geniale trovata
Ma come scegliere una buona crema solare per i più piccoli?
Innanzitutto gli esperti concordano sull’esigenza di un fattore protettivo 50+, inoltre come consigliato anche dall’EWG – che ogni anno redige una guida sui solari – e dall’analisi sulle creme solari condotta da Öko-Test, è bene scegliere prodotti che abbiano un filtro minerale piuttosto che chimico.
Parliamo in particolare di ossido di zinco o biossido di titanio, sostanze che però, in alcuni casi, possono formare quella fastidiosa patina bianca una volta spalmata la crema.
In un altro articolo vi abbiamo consigliato le migliori creme solari per bambini con buon INCI e che non fanno l’effetto gheisha. Si tratta appunto di creme che contengono filtri minerali e non chimici e in generale una formulazione il più possibile “pulita”.
Potete scoprire quali sono leggendo: Creme solari: abbiamo stilato per voi la classifica delle migliori per bambini nel 2022 (senza effetto gheisha)
Servono i doposole?
La sera, infine, ricordate di applicare sempre una crema idratante. Come si legge sul sito del Bambin Gesù:
Non è necessario acquistare un dopo sole specifico: la crema idratante che si utilizza d’inverno per i bambini andrà benissimo anche d’estate.
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Fonte: Ospedale Bambino Gesù
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