Questa scuola dà crediti in educazione fisica agli studenti in cambio di aiuto per anziani e disabili

Una scuola dell’Iowa negli Usa ha avuto un’idea molto originale, quella di offrire crediti di educazione fisica agli studenti che aiutano anziani e disabili a fare lavori di giardinaggio o piccole manutenzioni in casa. Un modo per rendere attivi i ragazzi a livello fisico insegnandogli anche l'importanza di cooperare per il benessere dalla comunità di cui fanno parte.

Una scuola dell’Iowa negli Usa ha avuto un’idea molto originale, quella di offrire crediti di educazione fisica agli studenti che aiutano anziani e disabili a fare lavori di giardinaggio o piccole manutenzioni in casa. Un modo per rendere attivi i ragazzi a livello fisico insegnandogli anche l’importanza di cooperare per il benessere dalla comunità di cui fanno parte.

L’innovativa possibilità è fornita agli studenti del Centro di apprendimento alternativo di Dubuque che così, a fronte di un guadagno in termini scolastici, aiutano le persone della zona che ne fanno richiesta. Le mansioni sono varie e dipendono da ciò di cui hanno bisogno gli utenti. Generalmente si tratta di rastrellare le foglie, raccogliere l’erbacce, falciare il prato, pulire le grondaie o fare piccoli lavori in casa.

Attività che da una parte sono fisiche, dall’altra aiutano concretamente persone che fanno parte di categorie sociali più deboli e che, nella maggior parte dei casi, non possono compiere da soli. Si tratta soprattutto di persone anziane o affette da disabilità.

Gli studenti sono impegnati in questi lavori durante le ultime settimane di scuola prima della fine delle lezioni per l’estate.

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Uno degli insegnanti della scuola, Tim Hitzler, ha dichiarato che in questo modo gli studenti non solo ottengono i crediti di educazione fisica promessi, ma imparano vere e proprie lezioni sull’importanza di aiutare la comunità a cui appartengono e su come farlo al meglio.

Un’esperienza, insomma, molto positiva anche se, come ammette l’insegnante, non è sempre facile entusiasmare i ragazzi a compiere tali attività ma poi alla fine l’esperienza nel complesso viene valutata molto bene.

Come ha dichiarato il professor Hitzler:

“Gli studenti non sono troppo eccitati all’inizio, ma una volta coinvolti, iniziano a lavorare sul campo e diventano più motivati. Quello che piace davvero è aiutare le persone, dare qualcosa alle persone e incontrare le persone”.

L’insegnante ha aggiunto che la parte preferita dagli studenti è vedere il proprio lavoro concluso. Una bella soddisfazione per i ragazzi e un problema in meno da affrontare per anziani o disabili!

Un’idea che andrebbe replicata anche altrove.

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Francesca Biagioli

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