La resilienza è riconoscere e vivere le proprie emozioni, esprimere i propri stati d’animo con chi abbiamo accanto senza timore. Ma cosa significa essere genitori resilienti, e come si insegna la resilienza ai propri figli?
I bambini imparano tante abilità anche solo guardando il modello dei loro genitori o tutori. Quindi, bambini resilienti vengono da genitori resilienti; ma cosa significa resilienza? E cosa serve per essere un genitore resiliente?
Le persone spesso fraintendono il significato di resilienza, perché pensano che essere resilienti significhi agire sempre in modo forte, ed essere eccessivamente positivi. Alcuni credono che significhi essere sempre ottimisti, ma è molto di più.
La resilienza è stata definita come la “capacità di resistere e far fronte allo stress nonostante le avversità”. La resilienza, quindi, può essere intesa come la capacità di affrontare le sfide della vita.
Ciò che la resilienza non significa è negare i propri sentimenti ed emozioni; essere resilienti significa sperimentare l’intera gamma delle proprie emozioni, riconoscerle ed esprimerle al meglio per le proprie esigenze e affrontarle.
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Perciò, va bene piangere davanti ai propri figli?
Sì! Quando succede qualcosa di triste, piangere davanti ai figli è accettabile e salutare. Il motivo? In questo modo, stai costruendo una sana espressione di emozioni autentiche e appropriate all’evento.
Ovviamente, è essenziale che il pianto non sia incontrollabile, prolungato o incontenibile, perché in caso contrario ciò può spaventare i più piccoli.
Piangere di fronte alla tragedia o al dolore, e dimostrare che ci si sente tristi, è importante, così come continuare a prendersi cura dei bisogni dei figli (ad esempio, dando loro da mangiare) anche in queste circostanze.
Soltanto in questo modo si insegna loro che va bene piangere quando ci si sente giù, e che essere forti non significa nascondere i propri sentimenti. Si insegna che condividere le emozioni dolorose con gli altri è salutare, e dà loro il permesso e lo spazio per condividere i loro sentimenti con te.
Quindi, è in questo modo, così naturale, che potrai costruire la tua resilienza prima come genitore e, infine, accrescendo la resilienza dei tuoi bambini.
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