1 bambino su 3 nel mondo è denutrito o in sovrappeso. In Italia la situazione è preoccupante

Nel suo ultimo rapporto, l’Unicef ci mostra un quadro davvero preoccupante della situazione dei bambini nel mondo, sempre più denutriti o al contrario (come avviene in Italia) in sovrappeso o addirittura obesi.

Nel suo ultimo rapporto, l’Unicef ci mostra un quadro davvero preoccupante della situazione dei bambini nel mondo, sempre più denutriti o al contrario (come avviene in Italia) in sovrappeso o addirittura obesi.

Il report appena pubblicato, “La condizione dell’infanzia nel mondo 2019: Bambini, cibo e nutrizione”,  mostra come il nostro pianeta sia spaccato sostanzialmente in due anche in quanto ad alimentazione dei più piccoli. Milioni di bambini sono denutriti e, altrettanti, sono in sovrappeso o obesi.

Il risultato è, praticamente, che un terzo dei bambini al di sotto dei 5 anni, per un motivo o per un altro, vengono nutriti  in maniera sbagliata mettendo seriamente a rischio la loro salute presente e futura. È quanto in sintesi esce dal nuovo rapporto dell’Unicef nel quale si leggono dati decisamente allarmanti relativi a tutto il mondo, Italia compresa.

Da una parte si parla di 149 milioni di bimbi con ritardi nella crescita, più bassi rispetto a quanto dovrebbero essere in base all’età, 50 milioni denutriti o troppo magri considerando la loro altezza; dall’altra ci sono i 40 milioni di bambini in sovrappeso.

C’è poi una denutrizione più nascosta, quella dovuta alla mancanza di nutrienti di base, come vitamine e sali minerali, più subdola ma ugualmente pericolosa. Dei 676 milioni di bambini sotto i 5 anni presenti nel mondo, secondo i dati Unicef, 340 milioni soffrono di “fame nascosta” ossia ricevono calorie a sufficienza ma non abbastanza nutrienti (come Vitamina A e ferro) per favorire il loro corretto sviluppo. Circa 2 bambini su 3 tra i 6 mesi e i 2 anni non consumano cibi che supportano la rapida crescita dei loro corpi e cervelli.

Il rapporto ci mostra dunque le diverse facce di uno stesso grande problema: la malnutrizione infantile che in nessun caso va sottovalutata. Ci ricorda poi l’importanza dell’allattamento al seno che può salvare la vita a tanti bambini, soprattutto nei paesi del Sud del mondo.

Quali sono i rischi per i bambini di questa situazione?

Ritardi nella crescita del corpo e nello sviluppo cerebrale, scarso apprendimento, basse difese immunitarie, aumento del rischio infezioni e nei casi più gravi la morte.

Il rapporto fa anche un interessante parallelismo tra mal nutrizione e situazione climatica che in alcuni paesi sta creando seri problemi. In particolare è la siccità ad avere pesanti conseguenze sull’agricoltura. Le famiglie e i bambini dei paesi più poveri si trovano sempre più in difficoltà a trovare varietà di cibo.

La situazione italiana

In Italia c’è una situazione definita “preoccupante” dal rapporto che riguarda il sovrappeso dei bambini, e non è la prima volta che una ricerca mostra questo scenario che ormai è sotto gli occhi di tutti.

Nel nostro paese i bambini e i ragazzi tra i 5 e i 19 anni in sovrappeso sarebbero il 36,8% (l’aumento rispetto al 1990 è del 39,1%).

Come ha dichiarato il presidente dell’Unicef Italia, Francesco Samengo:

“Malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Attraverso questo rapporto, si vuole mettere in luce anche il problema dell’obesità infantile che sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia”

Che fare?

Per rispondere al problema della malnutrizione in tutte le sue forme, l’Unicef lancia un appello ai governi, al settore privato, ai donatori, ai genitori, alle famiglie e alle imprese per aiutare i bambini a crescere in salute:

  • Permettendo alle famiglie, ai bambini e ai giovani di chiedere cibo nutriente, anche migliorando l’educazione alimentare e usando leggi collaudate (come le tasse sullo zucchero) per ridurre la domanda di cibo non sano;
  • Spingendo i fornitori di prodotti alimentari a fare la cosa giusta per i bambini, incentivando la fornitura di cibo sano, conveniente e a prezzo accessibile;
  • Costruendo ambienti con cibo sano per i bambini e gli adolescenti, utilizzando approcci comprovati, come delle etichette accurate e facili da comprendere e controlli maggiori sul marketing di cibi non sani;
  • Mobilitando i sistemi di supporto – salute, acqua e servizi igienico-sanitari, istruzione e protezione sociale – per aumentare i risultati sulla nutrizione per tutti i bambini;
  • Raccogliendo, analizzando e utilizzando dati e prove di buona qualità per guidare l’azione e tracciare i progressi.

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Francesca Biagioli

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