I bambini autistici molte volte hanno difficoltà a parlare o comunque ad esprimere al meglio i propri pensieri ed emozioni. Ad aiutarli in questa impresa spesso non facile arriva adesso un comunicatore digitale, ideato da due giovani campani.
I bambini autistici hanno spesso difficoltà a parlare o comunque ad esprimere al meglio i propri pensieri ed emozioni. Ad aiutarli in questa impresa, molte volte ardua, arriva adesso un comunicatore digitale ideato da due giovani campani.
Spesso le idee più geniali non arrivano da importanti scienziati o inventori ma dal basso, da persone comuni animate da passione e desiderio di aiutare gli altri. È il caso di due ragazzi campani, Antonio Passero e Domenico Taffuri che, dopo aver lavorato per mesi alla nascita di una startup presso lo 012 Factory di Caserta, sono riusciti ad ideare un dispositivo che potrà essere utile ai tanti bambini affetti dallo spettro autistico.
Si tratta di un comunicatore digitale che si avvale del metodo PECS (sistema di comunicazione per scambio di immagini) e lo migliora grazie alle potenzialità di uno strumento tecnologico in grado di risolvere e velocizzare alcuni dei problemi che presenta la versione cartacea del metodo.
Ad aiutare i due ragazzi a realizzare il PECSBook c’è stato anche Vincenzo Abate con la sua grande esperienza (è padre di due ragazzi autistici e fondatore de “La forza del silenzio”, un’associazione onlus il cui scopo è quello di migliorare la qualità di vita dei ragazzi che rientrano nello spettro autistico).
Il classico metodo PECS prevede di fare una lista di cose che piacciono al bambino raffigurandole poi in una serie di tessere plastificate. Si chiede poi al piccolo di trovare la cosa che desidera all’interno di quelle carte e se tutto va nel modo corretto gli si consegna l’oggetto desiderato. Grazie a questo dispositivo digitale, però, la comunicazione dei bambini autistici sarà ulteriormente facilitata.
Il PECSBook, dopo essere stato acceso e programmato attraverso l’area riservata inserendo le varie tessere, può essere utilizzato per fare training con il bambino selezionando le varie azioni a disposizione e con in più la possibilità di una riproduzione vocale.
I vantaggi di questo strumento sono molteplici, sia per il terapista che sta lavorando con il bambino che per il bambino stesso. Il tutto viene infatti eseguito in maniera più veloce e agevole rispetto alle carte e con delle funzioni in più come ad esempio la possibilità di fare una ricerca web.
Anche i non addetti ai lavori e i genitori potranno utilizzare il PECSBook con facilità grazie all’interfaccia userfriendly che agevola le funzioni di base del dispositivo.
Dal canto loro, i bambini hanno la possibilità di divertirsi con uno strumento digitale, un modo per favorire anche l’apprendimento. Altro vantaggio da non sottovalutare è che questo dispositivo ha un costo inferiore di circa il 30% rispetto ad altri strumenti già esistenti.
Attualmente il PECSBook è in prova a Casal di Principe presso la sede dell’associazione di Vincenzo Abate ma, se tutto va bene, potrebbe diventare disponibile a breve anche nelle ASL della zona e in maniera gratuita.
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