Cercare una famiglia affidataria per un neonato sui social: giusto o sbagliato? Il post che divide
Un recente appello su Facebook ha scatenato un’ondata di polemiche nel Comasco. L’Azienda Sociale Comuni Insieme (Asci) ha pubblicato un post sui social media cercando urgentemente una famiglia affidataria per un neonato di due mesi. L’appello, lanciato per conto del Servizio Affidi, ha suscitato reazioni contrastanti e indignazione tra gli utenti, portando alla ribalta un tema molto delicato.
La Asci, che gestisce servizi alla persona per i comuni dei distretti di Lomazzo e Fino Mornasco, ha spiegato che l’affido sarebbe stato gestito dal Servizio Affidi, responsabile dell’attivazione di progetti di affido nei territori di Cantù, Lomazzo-Fino Mornasco e Como.
Tuttavia molti utenti hanno criticato la scelta di utilizzare i social media per una procedura così sensibile. “Perché non hanno un elenco di famiglie affidatarie? Le cercano sui social?”, ha scritto un’utente sul gruppo Facebook “Sei di Lomazzo se”, dove l’appello è stato condiviso.
In soli 5 giorni è stata trovata una famiglia per il piccolo
Roberto Discalzo, consigliere comunale di Fino Mornasco, ha definito il post “vergognoso” e ha promesso di approfondire la questione. Discalzo ha dichiarato che l’affido dovrebbe essere considerato come un’ultima risorsa e ha criticato l’uso dei social media per la ricerca di famiglie affidatarie. Ha inoltre sottolineato che l’affido dovrebbe essere temporaneo e mirare a supportare la famiglia d’origine del bambino.
Dal canto suo, Ilaria Nobile, coordinatrice del Servizio Affidi di Asci, ha difeso l’uso dei social, spiegando che questi canali possono raggiungere un ampio pubblico e suscitare interesse verso l’affido. Ha sottolineato che chi risponde agli appelli deve seguire un percorso formativo e superare una valutazione approfondita, inclusi colloqui e visite domiciliari, per garantire la sicurezza e il benessere del minore.
Nonostante le polemiche, l’Asci ha annunciato di aver trovato una famiglia adatta per il bambino in soli cinque giorni. Tuttavia questa rapidità ha ulteriormente alimentato le critiche, con Discalzo che ha evidenziato come un processo così complesso richieda tempo, mettendo in dubbio la trasparenza dell’operazione.
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Posted by ASCI – Azienda Sociale Comuni Insieme, Lomazzo on Wednesday, June 19, 2024
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