I bambini, compresi quelli sotto i 6 anni, utilizzano sempre più spesso i cellulari dei genitori per giocare e svagarsi. E a loro insaputa, vengono bombardati da pubblicità e presi di mira da strategie subdole che li rendono dipendenti e spingono i loro genitori a sborsare soldi, come rivelato da un nuovo studio
Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di app e di giochi per tablet e smartphone pensati per i bambini. Se prima i più piccoli passavano molte ore davanti alla tv nel tempo libero, adesso trascorrono parecchio tempo a “smanettare” con il cellulare dei loro genitori. Tantissimi bimbi sono ormai sorprendente abili nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
Ma, attenzione, la gran parte delle app destinate ai bambini in età prescolare adottano delle strategie grazie alle quali le aziende che le hanno progettate riescono, da un lato, a rendere dipendenti i più piccoli, dall’altro, a trarne profitto attraverso gli annunci pubblicitari. A confermarlo è un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan.
I nostri risultati suggeriscono che le funzionalità di progettazione create per servire gli interessi delle aziende tecnologiche rispetto ai bambini sono comuni e abbiamo bisogno di più regolamentazioni – spiega la dottoressa Jenny Radesky, pediatra comportamentale dello sviluppo presso l’ospedale pediatrico Mott Health CS Mott dell’Università del Michigan. – Questi trucchi di progettazione sono più ricorrenti in modo sproporzionato nelle app utilizzate da bambini provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, suggerendo disuguaglianze nel modo in cui l’attenzione dei bambini piccoli viene sfruttata per la monetizzazione.
Per portare avanti la ricerca il team di esperti ha analizzato le app utilizzata da 160 bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni, andando a caccia di quegli stratagemmi che hanno lo scopo di prolungare l’esperienza di gioco, spingere i bambini ad usare nuovamente l’app e spingere a fare un acquisto.
Quel che è emerso è allarmante: soltanto il 20% delle app prese in esame, infatti, non presentava funzionalità legate a quella che gli studiosi definiscono “progettazione manipolativa” I bambini degli strati socioeconomici inferiori hanno giocato ad app con un design più manipolativo.
Ciò significa che 4 app su 5 fanno riescono a fare profitti sfruttando il gioco del bambini, in particolare chi ha genitori con livelli di istruzione bassi.
Le tecniche manipolative più utilizzate
Ma quali sono i trucchi a cui ricorrono maggiormente gli ideatori delle app per bambini? Ecco quali sono le strategie manipolative più frequenti, svelate dallo studio dell’Università del Michigan:
- Messaggi pop-up – ad esempio “Torna domani e prendi un drago” – per invogliare i bambini ad usare di nuovo l’app o con scritte – come “Puoi giocare con questi simpatici animaletti con un piccolo supplemento. Chiedi ai tuoi genitori” – che incoraggiano i genitori ad effettuare degli acquisti
- Presenza di personaggi animati che invitano i bambini a giocare quando sono inattivi, attraverso frasi come “Non restare lì, fai qualcosa!”
- Richieste di registrazione per prove gratuite di una versione a pagamento dell’app, che mostrano un personaggio che piange nel caso in cui il bambino non abbia risposto alla richiesta
- Utilizzo di personaggi animati che chiedono ai bambini di essere salvati, mostrando il conto alla rovescia in modo da spingerli a giocare al più presto
- Uso di “esche”, come adesivi e trofei per invogliare gli utenti a interagire ripetutamente con l’app (ad esempio guadagnare premi giornalieri che si accumulano)
- Inserimento di annunci pubblicitari roadblock che rimangono attivi per 20 secondi invitando il giocatore a interagire prima che appaia la X per chiudere la finestra
Naturalmente, i bambini non hanno lo spirito critico e le conoscenze per comprendere che si tratta di trappole piazzate dai creatori delle app per monetizzare.
“Gli utenti adulti potrebbero aspettarsi di essere presi di mira dagli annunci tramite app su dispositivi digitali. Ma i bambini sono troppo piccoli per capire questo tipo di design persuasivo che interrompe il loro gioco. I genitori spesso raccontano che i loro figli si rifiutano di consegnare i dispositivi quando è ora di fare qualcos’altro, come cenare o prepararsi per andare a letto, e i trucchi di progettazione che abbiamo trovato per prolungare il gioco stanno probabilmente contribuendo a questa evitabile fonte di stress familiare” chiariscono gli esperti, sottolineando la necessità di lavorare su una normativa che tuteli i più piccoli e che metta un freno a queste strategie di manipolazione.
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Fonte: Journal of the American Medical Association
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