La celiachia puo’ colpire anche i bambini obesi

Secondo un nuovo studio, la celiachia può colpire anche i bambini in sovrappeso o gli obesi, con le stesse probabilità del resto della popolazione in età pediatrica

Celiachia: non è vero che ne soffrono solo i bambini sottopeso. Il malassorbimento del glutine può colpire anche coloro che sono sovrappeso o gli obesi, con le stesse probabilità del resto della popolazione in età pediatrica.

Secondo uno studio del Dipartimento di Pediatria dell’Università La Sapienza di Roma, pubblicato sul Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition, infatti, la celiachia potrebbe manifestarsi anche in bambini over size e anche con percentuali piuttosto elevate. Si direbbe così addio all’immagine del bambino che soffre di celiachia sottopeso e malnutrito.

E non solo: questa indagine avrebbe anche evidenziato che, accanto ad alcuni sintomi più tipici della celiachia come diarrea, costipazione, gonfiore e dolore addominale, ritardo nella crescita e famigliarità, ci sono anche altri campanelli di allarme come una stanchezza immotivata o frequente, l’irritabilità e la scarsa capacità di attenzione e una carenza di ferro.

LO STUDIO – I ricercatori hanno preso in esame più di 1500 bambini e ragazzi tra i due e i 24 anni tutti con un peso oltre la norma, per valutare una possibile relazione dell’intolleranza al glutine con il sovrappeso o l’obesità. Tutti sono stati sottoposti ai test sierologici per la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi, che sono tipici della malattia, e, dove si rendeva necessario, anche a una biopsia intestinale che in 17 casi ha confermato la celiachia. In più, lo screening sui bambini e giovani avrebbe anche accreditato l’ipotesi dei ricercatori evidenziando, nella totalità del gruppo, una prevalenza di celiachia di oltre l’1%, pari a quella che si registra nella popolazione generale italiana.

Lo studio ci ha permesso di comprendere che il morbo celiaco può associarsi anche in maniera diffusa nella popolazione pediatrica in sovrappesospiega la Raffaella Nenna, pediatra e principale autrice della ricerca – e che una dieta priva di glutine, contestualmente ad un follow-up nutrizionale adeguato, può favorire la riduzione della sintomatologia, unitamente alla normalizzazione del peso nell’arco del tempo come dimostrato ai successivi controlli clinici”.

COME DIAGNOSTICARE LA CELIACHIA

Le analisi del sangue attuali ricercano la presenza di anticorpi antitransglutaminasi tissutale o antiendomisio. Se le analisi del sangue e i sintomi fanno pensare alla celiachia, si fa una gastroscopia con biopsia, che serve per controllare se i villi intestinali sono danneggiati. I campioni vengono prelevati con un endoscopio che partendo dalla bocca passa attraverso lo stomaco e arriva all’intestino tenue.

Si ricorre, invece, alla biopsia della pelle quando si sospetta una dermatite erpetiforme (che compare soprattutto su natiche, gomiti e ginocchia e scompare seguendo una dieta senza glutine), cioè un sintomo della celiachia che si manifesta sotto forma di eruzione cutanea, con vesciche e prurito. La dermatite erpetiforme viene diagnosticata sia con biopsia della pelle che con analisi del sangue.

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La diagnosi precoce

Lo scorso anno all’Istituto Gaslini di Genova è arrivato un test del sangue che permette di diagnosticare la presenza della celiachia prima ancora che i suoi sintomi più evidenti si manifestino, utile quindi per fare uno screening nel caso in cui vi sia una predisposizione genetica allo sviluppo della malattia.

Germana Carillo

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