“In questo paese i bambini giocano ancora per strada”: il cartello che ci insegna a riscoprire il valore della lentezza

I bambini che giocano in strada sono ormai un evento raro: in questo Comune del bellunese, un cartello diventato virale sui social ne tutela la spensieratezza

Nel Comune di San Gregorio nelle Alpi, in provincia di Belluno, è stato affisso un cartello molto particolare. Realizzato dai piccoli alunni di una scuola primaria, il cartello invita automobilisti e adulti in generale a rallentare e a fare attenzione, perché ci sono i bambini che ancora giocano per strada.

È proprio l’uso dell’avverbio “ancora” che fa riflettere e che rende questo cartello unico. Vedere i bambini che giocano per strada, a pallone o a nascondino, come facevano i nonni, è ormai uno spettacolo raro. I nostri figli, dopo l’orario scolastico, passano da un’attività a un’altra, dalla palestra al corso di canto alle lezioni di inglese.

Il poco tempo libero che resta a loro disposizione viene troppo spesso impiegato davanti agli schermi di telefonini e tablet. È chiaro che l’azione di scendere in cortile e giocare con gli amici sia rara e preziosa come l’acqua nel deserto.

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Se da una parte i bambini sono disabituati a questo genere di passatempo, a questo divertimento spontaneo che fa sudare e sbucciare le ginocchia ma che riempie i polmoni di aria fresca e il cuore di gioia, dall’altra parte anche gli adulti non sono abituati a vedere in giro ragazzini scorrazzanti e urlanti e non sanno come muoversi per non far loro del male.

Da qui l’idea del cartello per mettere in guardia i grandi: “Rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per strada“. La foto di questo cartello è stata condivisa su Facebook da una pagina di appassionati della montagna, divenendo presto virale.

Il sindaco del Comune spiega che l’iniziativa, che solo ora balza agli onori delle cronache, è vecchia già di qualche anno e si innesta in un più ampio progetto volto a favorire la socialità fra i piccoli residenti, anche con la creazione di un doposcuola per aiutare i genitori che lavorano e evitare che i bambini restino soli a casa.

Inutile dire che il bellissimo cartello è stato “imitato” anche da altri Comuni e preso a modello come iniziativa virtuosa di educazione dei ragazzi all’essere innanzitutto protagonisti sociali della vita in comunità – non solo social attraverso lo schermo di uno smartphone.

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Fonte: Vivere la montagna

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