L'agenzia francese ANSES avverte dei rischi di utilizzare braccialetti anti-zanzare per neonati o bambini piccoli.
Tanti genitori scelgono di acquistare per i propri bambini braccialetti anti-zanzare che, grazie all’aiuto di oli essenziali o altre sostanze, permettono di tenere lontani questi fastidiosi insetti. Ma sono davvero prodotti sicuri? A detta dell’ANSES si tratta di strumenti da utilizzare con molta cautela e da evitare soprattutto per i più piccoli.
Venduti come alternativa ai più classici spray repellenti per zanzare o a liquidi e piastrine da attaccare in casa, i braccialetti anti-zanzara sono tra le soluzioni più apprezzate per i bambini. Apparentemente sicuri, questi oggetti in realtà nascondono alcuni rischi non di poco conto.
A segnalare questo è la francese Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (ANSES) che ha condotto un’indagine per valutare la sicurezza dei braccialetti. Nel documento si legge che si sono verificati una serie di episodi denunciati ai centri antiveleni. Questi hanno riguardato diversi modelli di braccialetti anti-zanzare, sia quelli che contengono oli essenziali, che quelli con le piastrine.
I bambini sono coloro che, statisticamente, hanno avuto più problemi nell’utilizzo di questi strumenti. Di che rischi si tratta? Si fanno diversi esempi: bruciature sulla guancia in seguito ad un contatto prolungato con il braccialetto con oli essenziali durante il pisolino (che in 24 ore sono diventate ustioni di 2° grado), eritemi in varie parti del corpo e anche in bocca e addirittura convulsioni, dovute probabilmente al passaggio dei principi attivi contenuti nel braccialetto dalla pelle al sangue.
Sono stati segnalati inoltre problemi agli occhi e inconvenienti dovuti al fatto che i bambini giocando con i braccialetti erano riusciti a romperli (l’ANSES richiede di conseguenza ai produttori la garanzia della solidità del dispositivo contenente la miscela repellente).
Questi rischi, sottolinea poi Que Choisir (rivista francese dei consumatori), sono sproporzionati alla luce delle scarse prestazioni rivelate dai test da loro effettuati proprio su questa tipologia di repellenti per zanzare. I braccialetti non sono sufficienti a proteggere l’intero corpo dalle punture di zanzara e le etichette non avvertono bene dei rischi che corrono le donne in gravidanza.
ANSES raccomanda di non far utilizzare questi braccialetti a neonati e bambini piccoli. Anche le persone allergiche e le donne in gravidanza dovrebbero fare lo stesso: le sostanze naturali utilizzate contro le zanzare, infatti (geraniolo e citrodiolo ad esempio), sono spesso allergeniche, nella migliore delle ipotesi irritanti e sconsigliate ai soggetti più sensibili perché contengono terpeni.
Rapporto dell’ANSES sui braccialetti anti-zanzare
L’ANSES si è occupata di redigere un vero e proprio rapporto relativo alle reazioni cutanee e oculari dovute all’utilizzo di braccialetti repellenti per zanzare. Questo è stato scritto in seguito ad uno studio retrospettivo che ha preso come base i dati registrati dai centri di tossicovigilanza e antiveleni francesi dal 2012 al 2019.
Innanzitutto si spiega che questi repellenti per insetti si presentano sotto forma di un braccialetto (realizzato in neoprene, polietilene, poliuretano o altri materiali) su cui è fissato un dispositivo (piastra o capsula) che rilascia una miscela profumata, di composizione variabile a seconda dei marchi commerciali, che unisce più prodotti chimici spesso volatili a oli essenziali estratti dalle piante.
A seconda del modello, il dispositivo deve essere sostituito o ricaricato utilizzando una soluzione fornita con il braccialetto o acquistata a parte.
Le miscele repellenti contenute in questi dispositivi hanno composizioni variabili. Possono contenere sostanze chimiche odorose come geraniolo, vanillina, citriodiolo, associati ad oli essenziali o estratti vegetali di lavanda, citronella, chiodi di garofano, tea tree, eucalipto, menta piperita, patchouli, salvia, limone, camomilla, pino marittimo. A queste 2 categorie di sostanze possono essere aggiunte preparazioni complesse di fragranze come l’IR3535.
La maggior parte di queste sostanze ha proprietà irritanti per la pelle e gli occhi e alcune possono indurre reazioni di sensibilizzazione, il che spiega la comparsa di eritemi o bruciature, osservate a seguito del contatto diretto della parte attiva del dispositivo con la pelle o le mucose; queste reazioni appaiono tanto più intense se il contatto è avvenuto con zone particolarmente fragili (ad esempio il volto di un bambino piccolo).
Si segnalano in particolare sui bambini, 9 casi di irritazione cutanea o oculare (1 anche su un neonato di 4 mesi), più il caso di un piccolo che ha presentato diversi episodi convulsivi dopo aver indossato un braccialetto alla caviglia per un mese. Non è da escludere quindi il passaggio degli oli essenziali dalla pelle al sangue in quanto alcuni principi attivi presenti nel braccialetto del bambino con le convulsioni avevano anche proprietà neurotossiche.
Tutto ciò, scrive l’ANSES, porterebbe a sconsigliare fortemente l’uso di questi dispositivi per i neonati e i bambini piccoli (sotto i 3 anni, come specificano anche alcuni produttori).
Fonti: ANSES / QUE CHOISIR
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