Non solo contributi INPS (rivolti a dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione), ora alcune Regioni si stanno organizzando autonomamente per offrire soluzioni alle famiglie, come Valle d’Aosta ed Emilia Romagna, e alcuni Comuni del Piemonte
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Mentre i dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione hanno tempo fino al 20 giugno prossimo per fare domanda all’INPS e ricevere il contributo a totale o parziale copertura del costo sostenuto dalle famiglie per la partecipazione a un centro estivo, tutti gli altri tipi di lavoratori hanno necessità di capire se è possibile avere agevolazioni anche in altro modo.
I requisiti richiesti dall’INPS, infatti, sono molto ristretti e circoscritti a due categorie:
- dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali
- pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici
tanto che alcune Regioni e alcune categorie di lavoratori hanno agito autonomamente.
Ecco quali.
I campi estivi in Emilia-Romagna
La Regione ha stanziato il cosiddetto bonus rette, riservato alle famiglie con figli dai 3 ai 13 anni (17 se con disabilità certificata), quindi nati dal 2009 al 2019, per un contributo massimo di 336 euro a figlio e nel limite di 112 euro a settimana. Entro il 30 giugno , i Comuni e le Unioni di Comuni pubblicheranno l’elenco dei Centri estivi pubblici e privati aderenti al progetto.
I contributi vengono concessi alle famiglie – anche affidatarie – composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali, occupati e residenti in Emilia-Romagna, che intendono iscrivere i loro bambini e ragazzi di età compresa tra 3-13 anni, nati cioè dal 1^ gennaio 2009 al 31 dicembre 2019, alle attività estive.
Possono chiedere il bonus anche le famiglie nelle quali uno o entrambi i genitori siano in cassa integrazione, mobilità, disoccupati purché abbiano sottoscritto un Patto di servizio, quale misura di politica attiva del lavoro (strumento utilizzato dai Centri per l’impiego per formalizzare un accordo con disoccupati e occupati sul progetto per l’inserimento lavorativo o la partecipazione ad un percorso formativo). Infine, è possibile chiedere il contributo se anche un solo genitore è impegnato in modo continuativo in compiti di cura, se nel nucleo familiare è presente una persona con disabilità grave o non autosufficiente.
I campi estivi in Valle D’Aosta
Per Aosta, la proposta del Comune comprende anche l’emissione di voucher per aiutare le famiglie che avrebbero scelto di avvalersi dei centri estivi privati. Il sostegno è previsto su richiesta e con modalità di rimborso, per le famiglie con minori dai 4 ai 17 anni che parteciperanno ai centri estivi organizzati da operatori socio economici “principalmente sul territorio del Comune di Aosta, e in subordine, sul territorio Regionale”. Con un Isee da 8.000 a 15.000 euro, il rimborso sarà pari a 40 euro a settimana e scenderà a 25 euro a settimana con un Isee da 15.000 a 22.000 euro.
I campi estivi in Piemonte
A Torino c’è l’iniziativa “Estate Ragazzi”, per cui è possibile usufruire delle tariffe agevolate per le quali è necessario possedere la dichiarazione Isee 2022.
Dote famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia
Anche il Friuli Venezia Giulia ha messo a disposizione già da gennaio 2022 contributi annuali per garantire ai minori l’opportunità di accedere a contesti educativi, ludici e ricreativi. La Dote famiglia può essere richiesta se in possesso di ISEE minorenni inferiore o uguale a 30.000. Tutte le info qui
Campi estivi per figli di avvocati e praticanti
A prevedere un’agevolazione economica per campi e centri estivi è anche la Cassa Forense, quindi utile ad avvocati e praticanti. Si tratta di un beneficio che consente alle famiglie di avvocati e praticanti di ottenere un rimborso in denaro che può raggiungere il 50% delle spese sostenute per l’iscrizione e l’assoluzione delle rette di campi e centri estivi. Il bonus della Cassa Forense interessa figli di avvocati e praticanti di età compresa tra i 3 e i 14 anni.
Possono richiederlo avvocati e praticanti:
- iscritti alla Cassa
- dichiaranti un reddito complessivo inferiore a 65.000 euro e che non abbiamo ottenuto altri contributi o rimborsi per tali spese
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Fonti: INPS / ADOC / Emilia-Romagna / Comune di Aosta / Comune di Torino / Cassa Forense
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