Una volta terminato il periodo di maternità consentito dalla legge, ogni madre ha diritto a un bonus mensile di 300 euro: ecco come farne richiesta
Bonus bebè, questo sconosciuto. La riforma Fornero del 2012 ha introdotto un’importante disposizione a favore delle mamme lavoratrici: una volta terminato il periodo di maternità consentito dalla legge, ogni madre ha diritto a un bonus mensile di 300 euro per poter pagare una baby sitter o un asilo nido. Ma non tutt* lo sanno.
Per il bonus, furono stanziati 20 milioni di euro per il triennio 2013-2015 e delle 11mila che avrebbero potuto beneficiarne solo 3mila ne hanno fatto richiesta. Così, di quei 20milioni solo il 37% è stato utilizzato.
Perché? Pare siano tre i motivi principali. In primo luogo la scarsa informazione sul bonus infanzia: molte, infatti, a causa della scarsa pubblicità, non erano a conoscenza di questa opportunità. A ciò si è aggiunta la difficoltà di inviare la domanda online, che ha generato il caos totale. Infine, il contributo di 300 è erogato solo se si rinuncia al congedo parentale, per cui molte avranno messo sulla bilancia le due misure a disposizione e valutato i pro e i contro.
Facciamo allora il punto della situazione: anche per il 2014 il bonus potrà essere richiesto, sempre e soltanto in modalità telematica, ma per questo bisognerà attendere il mese di luglio, quando l’Inps pubblicherà il bando. Sulla base dell’ISEE e dell’ordine di presentazione di domanda, verrà stilata una graduatoria e pubblicata entro 15 giorni dal termine ultimo di presentazione delle domande.
CHI PUO’ FARE DOMANDA – Possono inoltrare la richiesta le mamme lavoratrici, anche quelle adottive o affidatarie, (dipendenti o iscritte alla gestione separata) che rientrino ancora negli 11 mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio e le lavoratrici (dipendenti o iscritte alla gestione separata) beneficiarie del diritto al congedo di maternità obbligatorio per le quali la data presunta del parto sia fissata entro quattro mesi dalla scadenza del bando.
Anche le coloro che hanno già usufruito parzialmente del congedo parentale possono fare richiesta del bonus, ma in questo caso il contributo potrà essere richiesto per i mesi di congedo non ancora usufruiti.
Non possono invece chiedere il bonus baby sitter o asilo nido le lavoratrici autonome, le madri lavoratrici che hanno usufruito del “fondo per la famiglia del decreto Bersani” e le madri lavoratrici che sono già esentate totalmente dal pagamento dei servizi per l’infanzia pubblici o convenzionati.
EROGAZIONE E DURATA – A seconda che si scelga una baby sitter o l’asilo convenzionato, il bonus verrà erogato attraverso buoni lavoro per le baby sitter da ritirare presso le sedi Inps oppure, in caso di asilo, sarà l’Inps stessa a pagare la struttura dietro esibizione di documentazione che attesti la fruizione del servizio.
Il bonus dura 6 mesi, in alternativa a sei mesi di congedo parentale, per un totale di 1.800 euro. Le lavoratrici part time potranno accedere al contributo in maniera proporzionata alla loro prestazione lavorativa e, in caso di richiesta per più figli, si dovrà presentare domanda per ogni figlio.
Germana Carillo
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