Uno studio che ha analizzato le urine dei bambini ha scoperto che queste, nel 47% dei casi, sono contaminate da bisfenoli e ftalati
I nostri bambini sono costantemente a contatto con oggetti di diverso genere che possono contenere ftalati, bisfenoli e altre sostanze accusate di essere perturbatori endocrini. Una ricerca condotta in Svizzera ha rilevato nelle urine di quasi la metà dei bambini presi a campione la presenza di diversi bisfenoli e/o ftalati.
Un interessante studio, condotto da un laboratorio specializzato di Losanna, in collaborazione con il Dipartimento di tossicologia e farmacologia dell’Università di Losanna, è stato reso pubblico durante una delle ultime puntate della trasmissione della televisione svizzera RSI “Patti Chiari”, lasciando sconcertati tanti genitori.
LEGGI anche: Ftalati: cosa sono, dove si trovano e perché bisogna cercare di evitarli
Ad essere analizzata è stata l’urina di 108 bambini tra i 6 mesi e i 3 anni, quasi la metà dei quali sono risultati contaminati da tracce di bisfenoli.
Diversi i tipi di sostanze individuate nelle urine prelevate dai pannolini dei bambini selezionati, provenienti da 3 cantoni svizzeri: Vaud, Friburgo e Ticino. Nello specifico si trattava di 7 diversi bisfenoli, quelli trovati più di frequente erano il BPM (25%) e il BPC (23%).
I risultati, che hanno stupito gli stessi ricercatori, non sono affatto confortanti: il 47% dei campioni conteneva tracce di bisfenoli e nel 7% dei casi si trattava di bisfenolo A, una sostanza pericolosa secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche.
Non solo bisfenoli, ma anche ftalati sono stati individuati nelle urine dei piccoli. Si tratta anche in questo caso di sostanze potenzialmente pericolose in quanto considerate perturbatori endocrini.
“Alcune sono state vietate, per altre esistono restrizioni, ma sono ancora presenti nel corpo dei bambini” sottolinea RSI.
Come hanno spiegato dalla redazione del programma:
“Abbiamo rilevato delle tracce, le concentrazioni riscontrate non rappresentano dosi tossiche. Però è però importante riflettere in termini di effetto a lungo termine di questa esposizione a perturbatori endocrini”.
Il punto è proprio questo: noi e i nostri bambini siamo costantemente esposti a tali sostanze, presenti in tantissimi prodotti di uso comune: dai giocattoli a qualsiasi oggetto in plastica, dai detersivi ai contenitori di latta, da dispositivi medici e odontoiatrici a lenti per gli occhiali, elettrodomestici e tanto altro.
Inoltre, come dimostrato da diversi studi, queste sostanze sono attive, e dunque potenzialmente pericolose, anche a basse concentrazioni.
Durante la trasmissione si è parlato in particolare dei risultati dei test relativi a 4 bambini: Nora (la sua urina conteneva due ftalati e un bisfenolo), suo fratello gemello Pietro (uno ftalato e 2 bisfenoli tra cui il bisfenolo S, quello che ha sostituito il bisfenolo A ma che secondo gli esperti potrebbe presentare rischi simili), Amélie (due ftalati e un bisfenolo) e Kayla, (4 ftalati e due bisfenoli).
Alla luce di questi sconcertati risultati ha preso posizione anche il Direttore esecutivo dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, Bjorn Hansen, che ha concesso un’intervista andata in onda durante il servizio.
Il direttore ha ammesso che ci sono ancora troppe lacune nel controllo delle sostanze chimiche pericolose e che non possiamo essere sicuri che non vi siano rischi. Speriamo dunque che, anche in seguito a questo studio, verranno presi nuovi provvedimenti che tutelino i bambini e tutti noi.
Lo studio in realtà è ancora in corso e anche i risultati che riguardano la presenza degli ftalati non sono completi, considerate però che nelle urine già analizzate (circa la metà) queste sostanze sono state individuate nel 40% dei casi!
Si tratta però della prima ricerca sia a livello nazionale che europeo per numero di bambini testati, per età dei bimbi e per numero di sostanze cercate, a cui si aggiungeranno prossimamenti anche diversi pesticidi tra cui il famigerato glifosato.
I risultati completi dovrebbero essere disponibili a fine anno.
Per saperne di più potete guardare il servizio integrale di Patti Chiari qui.
Fonte: RSI
Leggi anche: