Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha messo in luce un’apparentemente curiosa correlazione tra somiglianza padre-figlio alla nascita e salute dei bambini all’età di un anno.
Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha messo in luce un’apparentemente curiosa correlazione tra somiglianza padre-figlio alla nascita e salute dei bambini all’età di un anno.
I neonati che assomigliano al padre alla nascita hanno maggiori probabilità di trascorrere del tempo insieme al proprio genitore e di conseguenza ad essere più sani nel momento in cui raggiungono il primo anno di vita. A dirlo è una ricerca nata dalla collaborazione tra Binghamton University e Southern Illinois University.
In particolare dell’argomento se ne sono occupati Solomon Polachek e Marlon Tracey che hanno basato le loro analisi sui dati dello studio FILEF (Fragile Families e Child Wellbeing), che ha preso a campione 715 famiglie in cui i bambini vivevano solo con la madre.
I dati delle prime due parti dello studio hanno indicato che i bambini che assomigliavano al padre alla nascita erano più sani un anno dopo, suggerendo che la somiglianza padre-figlio indurrebbe il padre a dedicare più tempo ad una genitorialità positiva (questi padri avevano infatti speso una media di 2,5 giorni al mese in più con i loro bambini rispetto ai padri che non assomigliavano alla loro prole).
Un giorno in più al mese trascorso insieme al padre inciderebbe sulla salute dei bambini, secondo lo studio, di poco più del 10%.
Può sembrare assurdo ma, come ha dichiarato il professor Polachek:
“Quei padri che percepiscono la somiglianza del bambino con se stessi sono più certi che il piccolo sia il loro e quindi trascorrono più tempo con lui”
Il risultato ha implicazioni sul ruolo fondamentale che ha il tempo dedicato da un padre ai propri figli nel migliorare la salute dei piccoli, specialmente nelle famiglie più “fragili”.
La spiegazione principale è che le visite frequenti del padre permettono al genitore di dedicarsi meglio alle cure del suo bambino ma anche a supervisionare e raccogliere le informazioni per capire i suoi reali bisogni non solo emotivi ma anche pratici ed economici.
I ricercatori suggeriscono che lo studio possa essere d’aiuto nel supportare politiche per incoraggiare i padri che non vivono con i propri figli ad impegnarsi in una genitorialità positiva e a frequentare di più i propri figli in modo da migliorarne la salute nella prima infanzia.
In sostanza, quindi, i benefici non derivano dalla somiglianza in sé quanto piuttosto dal fatto che il padre sia un genitore presente per i propri figli. Questo potrebbe avere in qualche modo un effetto positivo anche sulla salute dei bambini e, detta così, la questione è sicuramente più comprensibile e accettabile.
Lo studio dal titolo “Child health and paternal investment” è stato pubblicato sul Journal of Health Economics.
Un altro recente studio aveva messo in luce invece i vantaggi sullo sviluppo cognitivo dei bambini che trascorrono molto tempo con il proprio padre. Secondo un team di ricerca inglese stare a lungo col papà, fin da neonati, rende i bambini più intelligenti.
Quando putroppo il padre è assente, i figli ne risentono in molti modi. Se ti interessa approfondire l’argomento leggi anche:
- Quando il padre è assente: le ferite emotive dei figli
- Padre assente e poco affettuoso: le conseguenze negative per i figli
Francesca Biagioli