Un bambino, dopo il bombardamento atomico di Nagasaki, nel 1945, porta in spalla il fratellino morto. Uno scatto che spezza il cuore
Uno scatto che spezza il cuore e mostra la foto di un bambino che dopo il bombardamento atomico di Nagasaki, nel 1945, porta in spalla il fratellino morto, legato dietro la schiena, in attesa della cremazione.
Una foto che risale a quell’epoca, scattata dall’obbiettivo di Joe O’Donnell, giornalista e fotografo americano che lavorava per la United States Information Agency come inviato in Giappone, per documentare gli effetti delle due bombe atomiche sganciate a Hiroshima e Nagasaki.
Un’immagine cruda che Papa Francesco ha distribuito in questi giorni ai giornalisti sul volo diretto a Santiago del Cile, come testimonianza del ‘frutto della guerra’ e un monito contro altri conflitti.
Quella della bomba atomica è stata una pagina della storia da dimenticare, ci aveva provato anche O’Donnell che una volta tornato in America, aveva cercato di cancellare l’orrore dalla sua mente. Ma il mondo doveva sapere cosa era successo, partendo proprio dalla storia di questo bambino.
Nel 1995, in un’intervista all’emittente giapponese Nhk Tv, il fotografo americano si era sentito in dovere di scusarsi con il popolo giapponese e con tutte le vittime dei bombardamenti.
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Questa drammatica fotografia in bianco e nero mostra un dolore composto e un silenzio che penetra nel cuore.
Scalzo, immobile e svuotato dai sentimenti, il bambino attende di salutare per l’ultima volta il fratellino.
Dominella Trunfio