Al piccolo Zente urge il farmaco più costoso del mondo e la sua famiglia riesce a raccogliere 2 mln di euro in una settimana

Il piccolo Zente si salverà grazie ai 2 milioni di euro raccolti dalla sua famiglia attraverso donazioni volontarie, per l'acquisto di un farmaco salvavita.

Il piccolo Zente, un bimbo ungherese di un anno e mezzo, ce l’ha fatta, la sua famiglia è riuscita a raccogliere circa 2 milioni di euro per salvargli la vita. Affetto da atrofia del midollo spinale (SMA I), aveva bisogno di una medicina speciale e per fortuna, grazie ai fondi raccolti, ora può acquistarla.

La malattia gli era stata diagnostica all’età di 5 mesi lasciandogli poche speranze di vita. Difatti entro i 2 anni i bambini con SMA muoiono a causa dell’atrofia muscolare che colpisce sia i muscoli degli arti che quelli della deglutizione e della respirazione.

Prima della triste scadenza, la madre di Zente ha fatto tutto il possibile per trovare una soluzione e ha scoperto l’esistenza di un farmaco chiamato Zolgensma, autorizzato negli Stati Uniti, che andrebbe somministrato a 2 anni di età.

Gioia immensa scoprirlo se non fosse che il farmaco in questione è uno dei più costosi al mondo: 700 milioni di HUF (fiorini ungheresi), all’incirca 2.093.700,00 euro. Ma i genitori di Zente non si sono lasciati scoraggiare da quella cifra e hanno lanciato una raccolta fondi nella speranza di raggiungerla in tempo.

La raccolta, sponsorizzata anche da Zoltàn Maga, ha riscosso grande successo a tal punto che in poco più di una settimana, grazie alle donazioni, i genitori di Zente hanno accumulato la cifra necessaria per l’acquisto del farmaco.

La madre del piccolo ha ringraziato su Facebook i tanti sostenitori scrivendo:

“Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo raccolto 700 milioni di fiorini per un’altra medicina salvavita”

A dimostrazione che l’unione fa la forza! E ora che il piccolo Zente ce l’ha fatta, la sua mamma non si ferma, annunciando su Facebook che a breve pubblicherà foto di altri bambini e adulti affetti da questa terribile malattia, per aiutarli.

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Laura De Rosa

 

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