Siddharth è un bambino indiano che, a soli 10 anni, porta già un peso molto grande sulle spalle. Ogni giorno, se vuole avere dell’acqua, è costretto a prendere un treno in condizioni molto pericolose. E, purtroppo, non è il solo...
Siddharth è un bambino indiano che, a soli 10 anni, porta già un peso molto grande sulle spalle. Ogni giorno, se vuole avere dell’acqua, è costretto a prendere un treno in condizioni molto pericolose. E, purtroppo, non è il solo…
Spesso diamo per scontata la fortuna di avere acqua sempre a disposizione così come la possibilità, quando ci occorre, di poter prendere un treno in totale sicurezza per raggiungere luoghi lontani. In alcune parti del mondo non avviene altrettanto.
E’ il caso della regione di Marathwada, in India, da cui proviene questa storia. Siddharth Dhage è solo uno dei tanti bambini costretti a rischiare ogni giorno la propria salute per procurarsi dell’acqua, che nella zona scarseggia a causa della siccità.
Sono molti altri, insieme a lui, i piccoli che ogni giorno devono camminare per diversi chilometri con l’obiettivo di riempire una singola tanica o che aspettano il treno Aurangabad-Hyderabad su cui salire per poter evitare il lungo cammino.
Questa è la tipica giornata di Siddharth: esce di casa verso mezzogiorno, cammina fino alla stazione ferroviaria di Mukundwadi, prende il treno per Aurangabad per attingere acqua dalla stazione e poi fa il percorso a ritroso arrivando, se tutto va bene, alle 17:30.
Si tratta di soli sette chilometri ma il treno è spesso in ritardo, anche di tre ore. Quindi Siddharth, insieme ad altri bambini, aspetta sotto un albero l’arrivo del mezzo. Vi starete chiedendo perché il viaggio è così rischioso. Una volta arrivato il treno, i passeggeri hanno solo pochi minuti per salire a bordo prima che si muova e spesso c’è una folle corsa, che in passato ha causato diversi incidenti e lesioni alle persone.
Una volta a bordo, Siddharth trova un punto dove posizionarsi sul corridoio e occupa un piccolo spazio per sedersi e poggiare le sue due taniche. Arrivato ad Aurangabad, il bambino ha 40 minuti per riempirle e la parte più complicata arriva proprio adesso: riportare a casa le taniche senza rovesciare acqua e, visto l’affollamento che c’è sul treno, l’impresa è molto difficile.
Sicuramente il piccolo preferirebbe giocare con i suoi compagni durante la pausa estiva piuttosto che compiere ogni giorno questo pericoloso viaggio, ma non ha scelta dato che entrambi i genitori lavorano e senza il suo contributo la famiglia non avrebbe sufficiente acqua per cucinare e da bere:
“Sappiamo che questo viaggio in treno è rischioso, ma è il nostro unico modo per prendere un po’ d’acqua” ha dichiarato la mamma di Siddharth
Sono diverse famiglie a vivere questa condizione gravosa, si tratta di coloro che abitano a Nirmala Devi Nagar, una località che non ha rifornimenti municipali di acqua e i cui abitanti (quelli più poveri, ovviamente) devono lottare ogni giorno per procurarsela. Si tratta di una comunità di 300 case dove l’acqua è carissima e arriva solo una volta ogni quattro giorni.
Ricordiamoci di Siddharth e dei tanti bambini come lui quando sprechiamo anche un solo goccio d’acqua!
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Francesca Biagioli