I bambini sono a loro modo tutti speciali ma ce ne sono alcuni “plusdotati” e dalle caratteristiche geniali. Stiamo parlando di bambini con un quoziente intellettivo più alto della norma e che presentano talenti particolari in uno o più campi. Ma come valorizzare questi bambini e ragazzi che spesso a scuola sono incompresi? C’è chi ha fatto una proposta di legge in proposito.
I bambini plusdotati portano doni che l’Italia non sa apprezzare
I bambini sono a loro modo tutti speciali, ma ce ne sono alcuni “plusdotati” e dalle caratteristiche geniali. Stiamo parlando di bambini con un quoziente intellettivo più alto della norma e che presentano talenti particolari in uno o più campi. Ma come valorizzare questi bambini e ragazzi che spesso a scuola sono incompresi? C’è chi ha fatto una proposta di legge in proposito.
I gifted children (bambini che portano un dono), cosi sono anche chiamati, hanno la peculiarità di essere particolarmente intelligenti, tanto che ai test di valutazione del QI ottengono risultati pari o superiori a 120 (di solito intorno ai 140-150). Possono brillare in aree come: pensiero creativo, abilità motoria, arti visive, capacità di leadership, ecc. Vi starete chiedendo come mai allora si chiedono per loro maggiori tutele. La risposta è che purtroppo i piccoli (che in realtà possono essere anche ragazzi più grandi) il più delle volte non vengono compresi e sostenuti nella loro individualità fuori dal comune.
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Non vi immaginate infatti che essi brillino in quanto a rendimento scolastico, spesso non è così. Anzi. Questi bambini a scuola possono incontrare molte difficoltà, non essere riconosciuti nelle loro particolarità e di conseguenza incontrare problemi nel far emergere al meglio le proprie incredibili doti. Gli insegnanti spesso tendono a forzare il loro allineamento alle dinamiche della classe mentre il più delle volte i “gifted children” mal si adattano alla situazione e ai protocolli standard della scuola tanto che spesso la abbandonano precocemente. Questi bambini hanno un pensiero logico molto avanzato, sono cognitivamente avanti anche se racchiusi in un corpo che non rispecchia le loro capacità.
Addirittura in alcuni casi vengono sottoposti ad esami che portano a diagnosi errate (ad esempio quella di iperattività o disturbi dell’apprendimento) e per questo sottoposti a cure o terapie. Insomma, il fatto di essere in qualche modo “diversi” può trasformarsi per questi bambini in una vera e propria condanna mentre in realtà sarebbe molto importante coltivare i talenti di questi piccoli esseri a beneficio non solo loro ma di tutta la comunità.
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Il problema è che ci vorrebbe del personale specializzato in grado di riconoscerli, potrebbe infatti non essere semplice individuarli dato che hanno caratteristiche molto diverse tra loro e sono particolarmente dotati in uno specifico campo che non sempre emerge subito. C’è ad esempio chi sa suonare benissimo uno strumento, chi ha doti fisiche straordinarie o ancora chi disquisisce di filosofia già in tenera età. Tutti comunque sono dotati di un perfetto linguaggio fin da molto piccoli, tanto da mettere in difficoltà gli stessi genitori che non si aspettano domande tanto dettagliate e profonde dai loro figli di pochi anni.
Dato che la scuola in Italia non sostiene queste famiglie e non riconosce le doti fuori dal comune dei loro figli, i genitori di questi bambini “speciali”, riuniti nell’associazione nazionale Step-net onlus, hanno pensato di redigere una proposta di legge che serva a tutelare questi bambini e ragazzi che si stima in Italia siano il 5% della popolazione. Si chiede in sostanza di allinearsi a quanto avviene nel resto d’Europa dove le scuole hanno riconosciuto la presenza di questi bambini e hanno studiato appositamente per loro determinate procedure didattiche (nel nostro paese siamo davvero ancora molto lontani da tutto questo).
In sostanza quello che i genitori chiedono è il riconoscimento istituzionale degli studenti plusdotati, in 10 punti hanno riassunto i diritti che spettano ai “giften children” per dare loro il massimo della tutela e del sostegno:
1. garantire il diritto all’istruzione;
2. favorire il successo scolastico, garantire una formazione personalizzata e sostenere lo sviluppo delle potenzialità e dei talenti;
3. ridurre i fenomeni di underachievement (sotto rendimento) e di drop-out (ritiro scolastico);
4. prevenire e/o ridurre le problematiche relative al disagio socio-relazionale ed emotivo;
5. adottare un protocollo valutativo per l’individuazione dei soggetti plusdotati;
6. favorire l‘individuazione precoce e percorsi didattici personalizzati;
7. assicurare l’opportunità di sviluppare le potenzialità in ambito sociale e professionale;
8. formare gli insegnanti e gli esperti della salute sulla tematica della plusdotazione;
9. istituire la figura professionale dello Specialist in gifted education;
10. incentivare la collaborazione tra famiglia, scuola, servizi socio-sanitari, istituzioni e centri specializzati,associazioni, fondazioni che ne abbiano competenza durante il percorso scolastico/formativo.
Avete mai avuto a che fare con un giften children?
Francesca Biagioli