Spesso i bambini non sanno che la carne è di origine animale: se lo sapessero, forse sceglierebbero di non mangiarla.
Se i bambini sapessero che prosciutto, wurstel e hamburger derivano da mucche, maiali, polli e altri animali, probabilmente non li mangerebbero. Secondo uno studio da poco pubblicato sul Journal of Environmental Psychology, i bambini piccoli sarebbero consumatori di carne “inconsapevoli” e mangiano prodotti animali solo perché non sanno di cosa si tratta.
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno intervistato 176 bambini americani di età compresa tra i 4 e i 7 anni chiedendo loro l’origine degli alimenti maggiormente consumati. Dalle risposte dei piccoli è emerso che il 30-40% di loro crede che pancetta, hot dog, nuggets di pollo e hamburger siano di origine vegetale. Inoltre, quando anche i bambini riconoscono la carne come alimento di origine animale, non si rendono del tutto conto del significato e non realizzano che si tratta di animali uccisi per produrre cibo.
Questo accade per diversi motivi. Innanzitutto risulta difficile per un bambino identificare come carne un alimento trasformato come polpette o hamburger, che non ha più le sembianze di un animale e che spesso non ha nemmeno un nome riconducibile a un animale.
I cibi vengono poi presentati dai genitori in modo vago, senza specificare ai bambini la provenienza di ciò che hanno nel piatto. Sapere che una cotoletta era un animale che respirava e camminava potrebbe infatti turbare i bambini e far decidere loro di non mangiarla.
Secondo i ricercatori, proprio per questo sarebbe importante informare i bambini in modo corretto sull’origine degli alimenti. I più piccoli, infatti, non sono ancora condizionati dalla cultura e dalle tradizioni alimentari della società e non considerano gli animali come cibo: questo potrebbe essere determinante per ridurre il consumo di carne in futuro.
Lo studio sottolinea infatti come il consumo di prodotti animali sia una delle principali cause della crisi climatica, con almeno il 14,5% delle emissioni di gas serra attribuibili all’allevamento di bestiame. Il consumo di carne è in costante aumento e, se non si riuscirà a ridurlo, sarà molto difficile arginare il riscaldamento globale, con conseguenze drammatiche per tutta l’umanità.
Riuscire a modificare le abitudini alimentari delle persone adulte è però molto complicato perché la dieta è il risultato di diversi fattori, convinzioni personali e condizionamenti difficili da cambiare.
Rendere più consapevoli i bambini sull’origine degli alimenti potrebbe invece indurli a scegliere in modo spontaneo di non mangiare prodotti animali e a invertire la tendenza. Dato che saranno proprio i bambini di oggi a ereditare le conseguenze della crisi climatica, stabilire ora abitudini sostenibili è una grande opportunità per garantire loro un futuro migliore.
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Fonte di riferimento: Journal of Environmental Psychology
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