A Rio de Janeiro, Nina una bambina di 4 anni elimina i rifiuti di plastica dall'oceano insieme al suo papà
Raccoglie la plastica dal mare ‘altrimenti i pesci e le tartarughe muoiono’. Lei è Nina Gomes e ha solo 4 anni, ma è già una mini-difensora dell’oceano perché insieme al suo papà ripulisce l’oceano e le spiagge di Rio de Janeiro dalla spazzatura.
La baia è quella di Guanabara a Rio, uno scenario bellissimo però soffocato dalla plastica: bottiglie, bicchieri, cannucce e tanti altri tipi di spazzatura. Nina con il papà, a bordo di un paddle board, raccoglie i rifiuti dal mare e dice: “Lo faccio perché (altrimenti) i pesci e le tartarughe muoiono”.
Come vi abbiamo raccontato tante volte, gli oceani contengono oltre 165 milioni di tonnellate di plastica, per cui, se entro il 2025 non verranno attuate strategie efficaci contro l’inquinamento marino, gli oceani conterranno 1,1 tonnellate di plastica ogni 3 tonnellate di pesce fino ad arrivare al sorpasso della plastica sui pesci. L’allarme era stato lanciato, qualche tempo fa, da uno studio intitolato “The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics”, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation. La plastica non correttamente smaltita finisce in mare, distrugge l’ecosistema marina, soffoca pesce e gli altri abitanti del mare e sono tantissimi gli animali che si arenano in spiaggia con detriti nei polmoni e nello stomaco.
Nina, nonostante la sua età, ha già un animo molto sensibile. Il papà che è un biologo marino, dalla culla le ha insegnato a rispettare il mare. “Lei è già una mini-difensora dell’oceano”, spiega. La bambina è stata nominata la più giovane ‘agente verde’ dall’azienda municipale di pulizia urbana (COMLURB).
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, ogni anno vengono gettati negli oceani undici milioni di tonnellate di plastica. Come dicevamo, i detriti possono essere mortali anche per gli uccelli marini che muoiono ogni anno a centinaia. Nella baia di Guanabara dove Nina e il suo papà sono impegnati nella pulizia, secondo l’Istituto brasiliano Chico Mendes, vivono più di 400 specie distinte di uccelli, pesci, rettili e mammiferi. Ma non solo, la baia è una fonte di sussistenza per 10milioni di persone che vivono nelle aree circostanti. Per questo, il lavoro di Nina e del papà è importantissimo per la sopravvivenza di questa area.
Nel 2017 Gomes aveva realizzato un film sul mondo sottomarino della baia di Guanabara, in seguito è stato ispirato dalla nascita di sua figlia per creare l’Instituto Mar Urbano, un gruppo dedicato alla lotta ai disastri marini. Adesso l’uomo spera che l’esempio di Nina serva a ispirare amore ed empatia nei confronti dell’ambiente e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta all’inquinamento.
“I bambini cresciuti solo nel cemento non diventeranno difensori della natura e dell’oceano”, chiosa Gomes.
Fonte: Reuters
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