Per i bambini, sì sa, condividere le proprie cose molte volte non è facile. Una scuola elementare del Trentino ha deciso di portare avanti un interessante esperimento per aiutarli a lavorare meglio insieme e ad aiutarsi. Si tratta dell’astuccio condiviso.
Per i bambini, sì sa, condividere le proprie cose molte volte non è facile. Una scuola elementare del Trentino ha deciso di portare avanti un interessante esperimento per aiutarli a lavorare meglio insieme e ad aiutarsi. Si tratta dell’astuccio condiviso.
Nella seconda A della scuola elementare di Cadine, istituto comprensivo Trento 6, i bambini nelle aule sono disposti in una maniera insolita. Un piccolo gruppo di studenti si trova intorno a dei banchi che formano una sorta di isola, al centro vi è una scatola di legno (costruita tra l’altro da un nonno) piena di matite, pennarelli e tutto quanto gli occorre per scrivere, disegnare e fare lavoretti.
Si tratta di un astuccio in condivisione composto da materiali acquistati per la scuola, un oggetto semplice ma dal grande significato che gli insegna non solo il valore delle cose ma anche l’importanza e la bellezza di saperle utilizzare insieme in modo intelligente.
Per le maestre Gloria e Franca, che hanno proposto l’iniziativa al consiglio di istituto già lo scorso anno ma a cui è stato dato l’ok solo ora, si tratta di un esperimento che sta riuscendo molto bene, che favorisce il risparmio e l’utilizzo corretto delle risorse ma che aiuta anche a lavorare su un valore importante come quello della condivisione.
Come hanno dichiarato:
“È un modo per abituarli a condividere, ma anche ad aiutarsi uno con l’altro. Ogni bambino è diverso e ha abilità proprie, così c’è sempre qualcuno che aiuta un compagno”
La maggior parte dei bambini è entusiasta del progetto e ha già capito bene a cosa serve ma ovviamente ci sono anche i nostalgici del proprio astuccio. Le maestre hanno spiegano che nel progetto sono state coinvolte anche le famiglie e che è servita una certa preparazione:
“I materiali sono tutti uguali e sono stati comprati dai genitori. Noi abbiamo una scorta e quando finiscono li reintegriamo. Ovviamente con questo sistema le famiglie risparmiano, ma non è solo questo il nostro obiettivo. (…) Siccome le colle sono due e anche le forbici, devono abituarsi ad aspettare il proprio turno a usare i materiali che sono già occupati”
E’ questo l’aspetto più educativo del progetto, sottolineano le maestre, insieme a quello dell’aiuto, favorito proprio dal fatto che bambini lavorano insieme in piccoli gruppi. In sostanza lo scopo del progetto parte dal sogno ambizioso di crescere bambini che mettano da parte l’egoismo per scoprire dentro di sé e coltivare virtù come generosità e condivisione.
Questa in realtà non è la prima scuola della zona che sperimenta l’astuccio condiviso. Già da qualche anno, ai bambini delle scuole elementari di Cognola è stata proposta la stessa iniziativa.
L’astuccio, insomma, da piccolo dettaglio diventa simbolo di un nuovo modo di fare didattica insegnando ai bambini qualcosa che si porteranno dietro per tutta la vita.
Una semplice ma bella idea, non trovate?
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Francesca Biagioli