Assegno unico: le coppie separate potrebbero ricevere solo il 50%. A dirlo in audizione alla Commissione Affari sociali è Tridico, INPS
Dal prossimo marzo sarà possibile ricevere l’Assegno unico universale per famiglie con figli fino ai 21 anni. La domanda si potrà presentare all’Inps a partire da gennaio. Attenzione per le coppie divorziate: se il secondo genitore non interviene a completare la domanda, il primo genitore, ovvero il richiedente, riceverà solo il 50% dell’assegno
Assegno unico: le coppie separate potrebbero ricevere solo il 50% se non completano la domanda entrambi. A dirlo in audizione ieri davanti alla Commissione Affari sociali della Camera è Pasquale Tridico, presidente INPS, secondo cui l’assegno unico, risorsa che potrebbe aiutare 11 milioni di bambini, potrebbe essere dimezzato in caso di coppie separate o divorziate. Per averlo intero, ottenendo un importo compreso tra i 50 e i 175 euro mensili in base all’Isee, “entrambi i genitori dovranno completare la domanda“.
Il motivo è presto detto: una volta collegato al sistema per inoltrare la propria domanda, il genitore richiedente dovrà aspettare un secondo passaggio per formalizzarla. Perché l’altro genitore dovrà ricevere un sms e decidere se inserire i suoi dati “per ricevere il 50% dell’importo o se lasciare l’intera cifra all’ex partner“, spiega Tridico in audizione. Ma “se il secondo genitore non interviene a completare la domanda, il primo genitore, ovvero il richiedente, riceverà solo il 50% dell’assegno“.
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Resta la misura che da marzo, con risorse complessive di un totale di 18,2 miliardi – permetterà a tante famiglie di ricevere il sostegno necessario in tempi di crisi.
Nella stessa audizione alla commissione Affari sociali della Camera, Tridico ha fatto il punto sulla misura:
Ha un importo a scalare da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro e diminuisce man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro. Anche senza presentazione dell’Isee le famiglie riceveranno 50 euro per figlio – ha ricordato Tridico, elencando le diverse maggiorazioni (da ciascun figlio successivo al secondo ai figli disabili) grazie alle quali una famiglia con fino a 5 minori avrà un importante ammontare mensile.
L’assegno unico, che non concorre alla formazione del reddito complessivo, è compatibile sia con eventuali altre misure in denaro a favore dei figli, sia con il Reddito di cittadinanza (viene decurtata dalla quota spettante teorica dell’assegno unico la quota per i figli già prevista dal reddito di cittadinanza). I pagamenti avverranno mensilmente a partire da aprile 2022.
Ricapitolando:
Gli importi in base all’Isee
- Isee pari o inferiore a 15mila euro: in questo caso l’importo previsto per ogni figlio (fino a 21 anni) è pari a 175 euro al mese
- Isee oltre i 40mila o chi non lo presenta: 50 euro al mese con un figlio, 100 euro con due figli, 165 euro con tre figli, 330 euro con 4 figli
- Inoltre, sono previsti 20 euro in più a figlio nel caso in cui la mamma abbia meno di 21 anni, indipendentemente dall’Isee
Come fare richiesta
Le domande per l’assegno universale unico possono essere inoltrate da marzo 2022 in modalità telematica all’INPS o presso gli istituti di patronato, in base alle modalità indicate dall’Inps sul sito istituzionale entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto. La richiesta va presentata a decorrere dal 1° gennaio di ciascun anno ed è riferita al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo. Se la domanda viene presentata entro il 28 febbraio il pagamento avverrà nel mese di marzo, altrimenti slitterà di un mese.
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Fonte: Camera dei deputati
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