Attenzione a questi cuscini per neonati, segnalati per rischio soffocamento dopo la morte di 2 bambini negli Usa

Negli Usa il Consumer Product Safety Commission ha avvisato di non usare i cuscini per neonati Leachco Podster dopo la morte di 2 bambini

Segnalati negli Usa alcuni cuscini per neonato che non dovrebbero assolutamente essere utilizzati in quanto i piccoli rischiano il soffocamento. L’allerta è scattata dopo la morte di due bambini.

Ad avvertire dei rischi, segnalando la marca e i modelli dei cuscini incriminati, è stata in questi giorni la Consumer Product Safety Commission (CPSC), che ha diramato un comunicato chiedendo ai consumatori di interrompere immediatamente l’uso dei seguenti prodotti: Podster, Podster Plush, Bummzie e Podster Playtime, prodotti da Leachco in Oklahoma.

L’allerta della Commissione Usa fa seguito alle segnalazioni riguardanti due bambini, morti dopo essere stati posizionati su uno di questi cuscini, soffocati a causa di un cambiamento di posizione che ha provocato l’ostruzione di naso o bocca, ostruzione dovuta al cuscino stesso o alla presenza di un altro oggetto.

Uno dei decessi riguarda un bambino di 4 mesi che in un asilo nido è stato messo a riposare su uno di questi cuscini ed è stato trovato poi senza vita. La causa della morte dichiarata è stata “complicazioni accidentali dovute ad asfissia“. L’altro incidente ha coinvolto invece un neonato di soli 17 giorni.

La segnalazione della potenziale pericolosità di questi cuscini, però, arriva decisamente in ritardo dato che le morti dei neonati risalgono agli scorsi anni. Inoltre, come segnala Consumer Report, Leachco si rifiuta di richiamare i prodotti, nonostante le segnalazioni dei terribili incidenti avvenuti e la richiesta specifica del CPSC di ritirarli dal mercato.

In una nota sul suo sito, l’azienda si dice convinta della sicurezza dei suoi cuscini, se usati come indicato:

Leachco ha sempre segnalato chiare avvertenze sul prodotto e sulla sua confezione, di non metterlo in un letto o una culla o usarlo per dormire senza sorveglianza. Il CPSC sta dicendo erroneamente ai consumatori di smettere del tutto di usare il Podster invece di spiegare che nessun cuscino dovrebbe essere usato in una culla o in un letto e nessun cuscino è sicuro per dormire senza supervisione. La perdita di un bambino è davvero tragica e le famiglie che hanno subito quella perdita hanno le nostre più sentite condoglianze.

La Consumer Product Safety Commission non può costringere le aziende a ritirare i prodotti senza portarli in tribunale ma, dopo aver emesso l’avvertimento sui cuscini, ha anche dichiarato che avrebbe continuato a indagare sui Podster e a prendere in considerazione altre azioni. Incoraggia inoltre i consumatori a segnalare incidenti derivati da questi o altri prodotti simili.

Negli Usa sono stati venduti circa 180.000 Podster mentre in Italia non sono prodotti molto noti, ma potrebbe essere comunque capitato a qualche genitore di acquistarli online o di riceverli in regalo.

Il CPSC, nel suo comunicato, ha colto l’occasione per ricordare a tutti le buone norme per far dormire i neonati in sicurezza:

Per decenni, CPSC ha sottolineato che il posto migliore per far dormire un bambino è su una superficie solida e piana in una culla. I lettini per bambini come Podster non sono sicuri per dormire. I bambini dovrebbero sempre essere messi a dormire sulla schiena. I bambini che si addormentano in posizione inclinata o eretta devono essere spostati in un ambiente di sonno sicuro. Per seguire le pratiche di sonno sicuro, i genitori e gli operatori sanitari dovrebbero utilizzare solo un lenzuolo con angoli e non aggiungere mai coperte, cuscini, paraurti imbottiti per culle o altri oggetti nell’ambiente in cui dorme un bambino.

Il nuovo avvertimento del CPSC arriva diversi mesi dopo che la Boppy Company ha richiamato circa 3,3 milioni di lettini per bambini perché i prodotti erano legati a otto decessi segnalati. Leggi anche: Pericolo soffocamento: ritirati dal mercato oltre 3 milioni di cuscini per neonato Boppy, dopo la morte di 8 bambini negli Usa

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Fonte: Consumer Product Safety Commission / Consumer Report

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