I bambini “campagnoli” sono meno allergici rispetto ai loro coetanei di città.
Allergie: la polvere che si respira in campagna stimola una proteina che difende l’organismo. Sarebbe questo il motivo per cui i bambini “campagnoli” sono meno allergici rispetto ai loro coetanei di città. Vivere in campagna, quindi, non solo fa bene alla mente, ma protegge anche dalle allergie.
A sostenerlo è uno studio dell’Università belga di Gent presentato al Joint Congress of the British and Dutch Societies for Immunology, che ha evidenziato che l’esposizione alla polveri agricole aumenterebbe l’espressione di una proteina protettiva che sopprime il sistema immunitario infiammatorio modificando la comunicazione tra il rivestimento dei polmoni e lo stesso sistema immunitario.
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I tassi di allergie sono in aumento in Europa: secondo alcuni dati, circa una persona su quattro soffre di allergie stagionali, come la febbre da fieno o l’asma allergica e le ragioni di un così rapido aumento non sono chiare. Quello che gli esperti però dicono è che i bambini che crescono nelle fattorie hanno meno allergie rispetto ai bambini che crescono in città. Ma perché la campagna protegge dalle allergie?
I ricercatori hanno usato negli esperimenti una proteina, chiamata Lps, che fa parte della parete cellulare dei batteri tipici della polvere che si trova nelle fattorie. Questa a sua volta stimola un’altra proteina presente nelle cellule, la A20, che è coinvolta nelle comunicazioni tra i polmoni e il sistema immunitario, e che ad alti livelli limita la risposta infiammatoria. Il risultato è stato confermato su circa 2mila bambini europei con una mutazione genetica che altera la A20, favorendo proprio le allergie.
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Come fa la polvere di fattoria a indurre l’espressione della proteina A20 nelle cellule? Gli scienziati vorranno presto capirlo, ma quello che sperano ora è aprire le porte allo sviluppo di nuove terapie anti-asma che stimolino la produzione di A20 nelle cellule che rivestono le vie aeree.
“Questo studio è un entusiasmante primo passo – dice il ricercatore Martijn Schuijs – ma abbiamo bisogno di approfondire i meccanismi. Speriamo che prendere di mira la proteina A20 nelle cellule che rivestono le vie respiratorie porti allo sviluppo di farmaci più efficaci per le persone con asma allergica”.
Certo è, ahinoi, che, proteine o non proteine protettive, c’è una cosa in città che in campagna si fa sentire ben poco: lo smog, che dalle allergie respiratorie alle irritazioni oculari all’accumulo di piombo nel sangue dei più piccoli, è un vero e proprio mostro invisibile che ha conseguenze sulla salute sempre più gravi.
Germana Carillo