Salviamo la Villa del Gattopardo: all’asta la casa dove Tomasi di Lampedusa scrisse il suo capolavoro

Villa Piccolo è finita all’asta a causa dell’accumularsi di debiti: è corsa contro il tempo per cercare di salvare l’abitazione che ha visto nascere “Il Gattopardo”

Villa Piccolo, nota anche come Villa del Gattopardo, è al centro delle cronache dopo che è stata messa all’asta dal tribunale di Patti. Situata a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, questa storica dimora ha ospitato per anni la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, un’importante istituzione culturale dedicata alla preservazione del patrimonio della famiglia Piccolo e alla promozione di eventi culturali.

La villa, che offre una vista spettacolare sul Mar Tirreno e le isole Eolie, è famosa non solo per la sua eleganza architettonica, ma anche per il suo legame con Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre romanzo Il Gattopardo. È qui che Lampedusa trovò ispirazione per il suo capolavoro, trascorrendo tempo con i suoi cugini, i Piccolo di Calanovella, e immergendosi nella loro affascinante vita culturale e intellettuale.

Purtroppo la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella ha accumulato un debito significativo di circa 550.000 euro a causa di prestiti non saldati. La villa, con una base d’asta fissata a 2 milioni di euro, rischia di finire in mano a privati, con conseguenze potenzialmente dannose per la sua funzione culturale e sociale.

Potrebbe intervenire la Regione per salvarla

Il dibattito sulla vendita ha coinvolto diversi attori politici e culturali. Antonio De Luca, deputato regionale ha chiesto alla Regione Sicilia di intervenire per evitare la cessione della villa ai privati. De Luca ha proposto che l’immobile venga acquisito dal patrimonio regionale per garantire la sua protezione e valorizzazione.

L’Assemblea Regionale Siciliana ha già approvato un ordine del giorno a favore di questa iniziativa e il deputato ha chiesto al governo regionale di partecipare all’asta per preservare il bene. Anche il Comune di Capo d’Orlando, attraverso il sindaco Franco Ingrillì, ha manifestato la propria disponibilità a collaborare per salvaguardare la villa, riconoscendo il suo valore storico e culturale.

La questione resta aperta e l’asta, prevista per il 5 novembre, sarà cruciale per determinare il futuro di questo importante patrimonio culturale che non può finire in mano a privati che potrebbero farne un’attrattiva turistica o peggio ancora, snaturando l’essenza di un immobile che racchiude in sé un pezzo di letteratura italiana.

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Fonte: Idealista

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