Venezia: i libri inzuppati dall’acqua alta diventano opere d’arte

L'ecceionale acqua alta di Venezia a novembre ha inzuppato migliaia di libri alcuni però sono stati recuperati per diventare opere d'arte

In quei giorni di novembre in cui a Venezia l’acqua alta ha raggiunto livelli così elevati come non accadeva da anni, tantissimi libri sono stati sommersi. Una brillante studentessa ha pensato però di salvarli con un idea originale: trasformarli in opere d’arte!

Parliamo dei volumi recuperati dalla libreria Acqua Alta, una delle più suggestive della città, che l’alta marea ha quasi del tutto spazzato via con enormi danni. Una grande quantità di libri (ben 12mila in totale) erano letteralmente zuppi di acqua salata e sembrava che non potessero avere altro destino che finire al macero.

E invece alcuni di quei libri, grazie al lavoro degli studenti dell’Istituto europeo di design (Ied) di Milano, sono finiti all’asta per la fondazione culturale veneziana Querini Stampalia.

L’idea di recuperarli è venuta a Maria Vittoria Miccoli, già nota per iniziative simili e per questo soprannominata “la ragazza che salva i libri”, 22 anni, studentessa al terzo anno dello Ied. Maria Vittoria, dopo aver visto le immagini di ciò che l’acqua alta aveva provocato ai libri, ha deciso che bisognava fare qualcosa. Ma cosa?

L’idea le è venuta guardando i libri che aveva appesi alle pareti del suo appartamento a Bologna, libri diventati quadri.

“Mi sono detta: andiamo a Venezia, carichiamo alcune centinaia di libri, li portiamo qui allo Ied per trasformarli in oggetti d’arte” ha dichiarato la ragazza.

Maria Vittoria ha chiesto l’incoraggiamento al suo professore di grapich design e un supporto pratico alle sue colleghe di corso Anna Carera e Ambre Carladous. È così che inizia tutto, le ragazze partono per Venezia (trovando anche la collaborazione da parte di amici, parenti e giovani veneziani) e, dopo un grande lavoro, tornano a Milano con 500 volumi.

Alcuni però sono proprio da buttare, altri fortunatamente si possono effettivamente salvare trasformandoli in opere d’arte. Una parte arrivano a Bologna e vengono consegnati ad artisti locali, per gli altri si chiede a graphic design, allievi dello IED e artisti vari di adottarli e trasformarli in modo da poter essere messi all’asta con l’obiettivo di raccogliere 20mila euro.

E’ così è andata: un libro è stato trasformato in una piccola serra, un altro in una scultura su cui sboccia un fiore e un altro ancora è diventato un’originale tela increspata di un acquarello.

Tutte le opere possono essere acquistate all’asta fino al 22 gennaio.  Il ricavato servirà a ridare respiro alla Fondazione Querini Stampalia la cui biblioteca ha subito gravi danni in seguito all’acqua alta.

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