Documenti inediti che accendono altre luci sulla vita di Vincent Van Gogh, artista geniale e misterioso che ancora oggi incanta con le sue opere esperti e semplici appassionati . Erano sepolti sotto il pavimento della sua casa di Londra e potrebbero dirci qualcosa di più della sua vita. E delle sue straordinarie produzioni
Documenti inediti che accendono altre luci sulla vita di Vincent Van Gogh, artista geniale e misterioso che ancora oggi incanta con le sue opere esperti e semplici appassionati. Erano sepolti sotto il pavimento della sua casa di Londra e potrebbero dirci qualcosa di più della sua vita.
Un contratto assicurativo, un libro di preghiere stampato nel 1867 e alcuni frammenti di disegni mai visti prima: stando alle parole di Martin Bailey, esperto di Van Gogh e curatore della mostra ‘Van Gogh and Britain’, il ritrovamento, effettuato sotto il pavimento dell’abitazione che fu del grande pittore, potrebbe aiutare a fare chiarezza sul periodo vissuto dall’artista a Brixton, oggi distretto meridionale di Londra.
I proprietari della casa, Jian Wang e Alice Childs, hanno scoperto i documenti durante i lavori di ristrutturazione dell’abitazione, composta da tre piani e in condizioni fatiscenti al momento dell’acquisto, avvenuto nel 2012.
Van Gogh si trasferì in quella casa quando aveva 20 anni e lavorava come assistente in una galleria d’arte a Covent Garden. Si pensa che in quel periodo si fosse innamorato di Eugenie, la figlia 19enne della proprietaria, ma in realtà non ci sono prove di questo.
I documenti ritrovati accendono però diverse luci: uno è infatti un contratto assicurativo, intestato alla padrona di casa dell’epoca, Ursula Loyer, un altro è una copia malridotta del libro di preghiere ‘A Penny Pocket Book of Prayers & Hymns‘ e l’altro è un insieme di frammenti di disegni ad acquerello.
Il libro, in particolare, conferma che in quel periodo Van Gogh divenne fervente cattolico. L’opuscolo era stato pubblicato da una casa editrice con sede nella stessa via della galleria in cui lavorava Van Gogh. Secondo Bailey probabilmente apparteneva alla padrona di casa, ma potrebbe essere stato letto dal pittore.
Per quanto riguarda gli acquerelli, non sembrano dipinti dal grande pittore olandese, ma forse proprio da Eugenie, cosa che aggiungerebbe qualche indizio sul loro legame. Tutto è stato trovato infatti sotto le assi del pavimento della camera da letto all’ultimo piano, dove dormiva Van Gogh. Quindi tutto, in qualche modo, gli apparteneva.
Ma non finisce qui: ci sono anche altri documenti molto malconci che i padroni di casa non hanno volutamente tentato di separare per evitare di arrecare ulteriori danni (si attende l’intervento degli esperti). Intanto, che il tutto fosse sotto le assi del pavimento suggerisce che l’artista li avesse volutamente nascosti per sicurezza, il che induce a pensare che avessero tutti una grande importanza per lui.
I lavori di ristrutturazione non sono ancora terminati. Quando sarà tutto perfetto, annunciano i padroni di casa, l’abitazione diventerà “sede per residenze e mostre di artisti”, per consentire agli artisti di guadagnarsi da vivere, quello che Van Gogh non è mai riuscito a fare.
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Roberta De Carolis