Ora la transumanza è Patrimonio dell'Umanità Unesco, lo ha deciso il Comitato intergovernativo riunito a Bogotà in Colombia.
La transumanza è la migrazione stagionale di greggi e pastori che si spostano per raggiungere condizioni climatiche migliori. Una pratica pastorale molto antica, sviluppata anche in Italia tramite i cosiddetti “tratturi“, candidata tempo fa a diventare Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità Unesco. Ora il riconoscimento è finalmente arrivato, grazie alla decisione presa dal Comitato intergovernativo riunito a Bogotà in Colombia.
E l’Italia, che da oggi ha anche acquisito il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare superando Turchia e Belgio, è in prima fila, come ha sottolineato il Ministro Sergio Costa su Twitter:
“La #transumanza patrimonio culturale @UNESCO. Il mondo consegna alle zone come i #tratturi, luoghi di grande biodiversità, un prezioso riconoscimento. Un successo dove l’#Italia è stata in prima fila con il prof. @plpetrillo autore del dossier.”
La #transumanza patrimonio culturale @UNESCO. Il mondo consegna alle zone come i #tratturi, luoghi di grande biodiversità, un prezioso riconoscimento. Un successo dove l'#Italia è stata in prima fila con il prof. @plpetrillo autore del dossier.
— Sergio Costa (@SergioCosta_Gen) December 11, 2019
Costa ha descritto questa pratica antica come un esempio straordinario di approccio sostenibile:
“Come ha evidenziato l’Unesco nella sua motivazione la pratica della transumanza, rispettosa del benessere animale e dei ritmi delle stagioni, è un esempio straordinario di approccio sostenibile per affrontare le sfide poste dalla rapida urbanizzazione e dalla globalizzazione e ha contribuito in modo significativo a modellare il paesaggio naturalistico.”
E Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, si è a sua volta complimentato per l’importante riconoscimento:
“Orgogliosi dell’iscrizione della #transumanza nella lista @UNESCO del patrimonio immateriale dell’Umanità. Una cultura le cui origini si perdono nel tempo e da cui viene un messaggio di integrazione, non solo tra paesaggi, ma anche tra civiltà”.
«Orgogliosi dell’iscrizione della #transumanza nella lista @UNESCO del patrimonio immateriale dell'Umanità. Una cultura le cui origini si perdono nel tempo e da cui viene un messaggio di integrazione, non solo tra paesaggi, ma anche tra civiltà». Così il ministro @dariofrance. pic.twitter.com/aI2sA3X2Sz
— Ministero della Cultura (@MiC_Italia) December 11, 2019
Riconoscimento che riguarda tutto il Bel Paese, dal Trentino ad Amatrice, dall’Irpinia alla Puglia. Tra i luoghi simbolici della transumanza sono stati indicati i comuni di Amatrice, Frosolone, Pescocostanzo e Anversa degli Abruzzi, ma anche Lacedonia in Alta Irpinia in Campania e diversi territori del Trentino, della Lombardia e di altre regioni.
Secondo il dossier di candidatura che è stato presentato dall’Italia all’Unesco, insieme a Grecia e Austria, i pastori transumanti conoscono alla perfezione l’ambiente, l’equilibrio ecologico tra uomo e natura e i cambiamenti climatici, non a caso questa pratica viene considerata uno dei metodi di allevamento più sostenibili di sempre.
Si tratta del decimo riconoscimento per l’Italia in questa lista, che ci porta al primato mondiale in ambito agro-alimentare, come sottolineato dal curatore del dossier di candidatura Pier Luigi Petrillo:
“E’ il decimo riconoscimento per l’Italia in questa lista e ci porta il primato mondiale dei riconoscimenti in ambito agro-alimentare, dopo l’iscrizione nel Patrimonio Culturale Immateriale della Dieta Mediterranea, la Pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, l’Arte del Pizzaiuolo napoletano, della tecnica dei muretti a secco e dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe e del Prosecco.”
Davvero una grande soddisfazione!
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