La nuova docuserie di Netflix Tiger King, denuncia un mercato sempre più fiorente: tigri e animali selvatici sfruttati per denaro.
Tigri in gabbia, leopardi delle nevi che vivono in spazi ridotti con 38 gradi all’ombra. Animali che sono merce di scambio e status symbol di opulenza e potere. La nuova docuserie di Netflix Tiger King, punta dritto al cuore del problema: animali selvatici sfruttati per denaro.
Tigri che vengono trattate come gatti, coccolate, prese in braccio da cuccioli ma che nella scena successiva sono in frado di sbranare cento chili di carne come se nulla fosse e potrebbero staccarti un braccio da un momento all’altro. La docuserie è dedicata a Joe Exotic (Joseph Allen Maldonado-Passage), musicista, politico e magnate che con il suo Greater Wynnewood Exotic Animal Park ha messo su un business legato appunto agli animali selvatici. Nel parco in Oklahoma alleva leopardi delle nevi, gattopardi, leoni, linci canadesi, tigri siberiane, tigri indocinesi e pantere nere per poi venderli a una rete di magnati e miliardari che li terranno in casa come animali domestici.
L’ambiente trasuda trash, il tema è lo sfruttamento dei grandi felini e spesso il loro abuso, visto che in numerosi stati americani è bandito il possesso di fauna selvatica. In Oklahoma invece è permesso e l’eccentrico e arrogante Joe Exotic ne sa qualcosa. Sulle sue spalle una condanna a ventidue anni di prigione per il tentato omicidio dell’animalista Carol Baskin e varie violazioni sulla compravendita di specie protette (attualmente infatti è in carcere).
Tiger King ha già stregato tutti. I sentimenti sono un mix di curiosità e indignazione. Joe Exotic con meches bionde e look da Far West si definisce: sindaco, procuratore, poliziotto e boia allo stesso tempo. Nella docuserie si vedono le sue scene quotidiane: visitatori in tour che giocano con le tigri, scattano foto insieme. Animali selvatici lontani dal proprio habitat naturale che vivono in minuscole gabbie e che mangiano cibo per 10mila dollari l’anno. Tigri recluse e protagoniste di spettacoli che poi diventano pezzi di museo viventi in casa di persone ricche e lussuriose. Di fondo, la serie di Eric Goode and Rebecca Chaikli indaga la battaglia legale, tra Joe Exotic e la fondatrice del Big Cat Rescue cioè l’attivista animalista Carole Baskin che vorrebbe vedere gli animali liberi. Dietro questa storia, i protagonisti narreranno anche la differenza tra uno zoo e un santuario per proteggere i grandi felini.
Nei sette episodi, Joe Exotic diventa così il simbolo di una umanità disperata. Perennemente abbronzato, armato fino ai denti, è il re del suo impero e in lui si racchiude tutto quel sottobosco che noi documentiamo da anni: le violenze ai danni degli animali privati della loro libertà e del loro benessere. Un mercato vivo e fiorente che alimenta traffici illeciti e disagio.
Fonte: Netflix
Leggi anche:
- Chiuse in minuscole gabbie, denutrite e uccise barbaramente: l’orrore del vino di tigre in un documentario scioccante
- Tigri e leoni liberati dopo anni di prigionia in un circo calpestano l’erba per la prima volta (VIDEO)